Un codice lo proteggeva se si tentava di violarlo
Per tutelarsi dalle intercettazioni la camorra usava cellulari russi con sistemi di sicurezza di livello militare: la circostanza emerge dagli atti dell’ordinanza notificata mercoledì dalla Squadra Mobile di Napoli a otto presunti affiliati ai clan Licciardi e Sautto-Ciccarelli nell’ambito di indagini coordinate dalla Dda. Secondo quanto riferito da un collaboratore di giustizia, Vincenzo Iourio, ex affiliato al gruppo Don Guanella del clan Licciardi guidato da Antonio Bruno, gli appartenenti avevano telefoni criptati di marca Aquaris che davano una certa tranquillità. A entrambi la Polizia di Stato ha notificato un arresto.
Il sistema operativo non è di quelli tradizionali ma garantiva gli affiliati di rango anche da eventuali sequestri. Quel tipo di telefono, spiega il collaboratore di giustiza, davano sicurezza perché utilizzavano un codice che rendavano inutilizzabile l’apparecchio. Secondo Iuorio quando gli affiliati si mandavano messaggi con questi cellulari (acquistati grazie a dei trafficanti di droga) si utilizzavano degli alias e quello che si era scelto, per esempio, Gennaro Sautto, elemento di vertice dell’omonimo clan, era “Messi”