L’Unione Europea ci prepara alla sopravvivenza… ma chi ci prepara a sopravvivere all’Ue?

Bruxelles lancia il kit di emergenza per sopravvivere 72 ore

Mentre le famiglie fanno i conti con l’inflazione, la sanità è in affanno e la sicurezza è sempre più un optional, l’Unione Europea ha finalmente trovato la sua priorità: il kit di emergenza per sopravvivere 72 ore. Perché, si sa, il problema principale dei cittadini oggi è non avere abbastanza fiammiferi e torce a casa. Dimenticatevi delle bollette sempre più alte, delle strade insicure o delle liste d’attesa infinite negli ospedali, o del costo del denaro alle stelle: il futuro dell’Europa passa da un coltellino svizzero e da una scorta di cibo in scatola. E attenzione, non dimenticate il mazzo di carte: in caso di crisi, una bella partita a briscola salverà la situazione.

In pratica l’Ue vuole che ogni Stato membro individui un kit di sopravvivenza di 72 ore per i cittadini per affrontare ogni possibile crisi. È uno dei cardini delle strategie della ‘Unione per la preparazione alle emergenze’ con cui Bruxelles chiede anche ai Paesi dell’Unione di creare stoccaggi di forniture essenziali e una miglior collaborazione civile-militare. Si tratta di prepararsi a crisi che vanno dai disastri naturali, fino agli attacchi informatici o militari. «Dobbiamo pensare in modo diverso perché le minacce sono diverse, dobbiamo pensare in grande perché anche le minacce sono più grandi», ha detto la commissaria per la Gestione delle crisi Hadja Lahbib.

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Una nuova mentalità di preparazione

Serve «nuova mentalità di preparazione», ha sottolineato la vice presidente esecutiva Roxana Minzatu: tutti devono saper «cosa fare in qualsiasi emergenza, indipendentemente dalla sua natura», serve agilità degli Stati Ue «per aumentare l’efficienza, risparmiare tempo e salvare vite». «Stiamo rafforzando la responsabilità e la capacità di reazione dei cittadini affinché siano meno vulnerabili e subiscano minori conseguenze – ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Raffaele Fitto -. Prepararsi ad affrontare le sfide rappresenta un modo concreto per mantenere e rafforzare l’unità, la pace e la solidarietà all’interno dell’Ue».

Il kit di emergenza spiegato sui social

Sul kit per le 72 ore Lahbib ha postato un video sui social dove con toni anche scherzosi elenca il contenuto di una borsa di emergenza: documenti di identità in una confezione impermeabile, acqua, una torcia, un coltellino svizzero, fiammiferi e accendino, medicine e cibo in scatola. E «ovviamente del contante, perché nel mezzo di una crisi il cash è sovrano e la tua carta di credito può essere solo un pezzo di plastica», ha detto la commissaria belga, aggiungendo alla busta un mazzo di carte, un caricabatterie e una power bank per il cellulare, senza dimenticare gli occhiali da vista.

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Le strategie Ue fino al 2027

Le strategie Ue verranno sviluppate con linee guida ai Paesi da qui al 2027 in 63 punti. Indicazioni sui kit per le prime 72 ore di crisi arriveranno nel 2026. Quando nell’ambito della cooperazione civile-militare si prevedono linee guida su esercitazioni Ue o con anche la Nato. Per la resilienza delle funzioni vitali della società si guarderà a rivedere il meccanismo di protezione civile, a una strategia di stoccaggio Ue o a contromisure mediche (già nel 2025), ma anche a «istituire uno scudo spaziale europeo per difendere meglio l’Ue e gli interessi di sicurezza dei suoi Stati membri» (2027).

I kit di emergenza nei vari Stati Ue

Vari Stati Ue hanno già linee guida di emergenza. In Francia il kit prevede cibo, acqua, medicine, una radio portatile, una torcia elettrica, batterie di riserva, caricabatterie, denaro contante, copie di documenti importanti tra cui prescrizioni mediche, chiavi di riserva, vestiti caldi e utensili di base come coltelli multiuso. I piani di Svezia, Norvegia e Finlandia affrontano anche rischio bellici includendo compresse con ioduro di potassio per incidenti o attacchi nucleari. Nel vademecum della Svezia «si parla anche di avere buoni rapporti con i vicini perché potreste averne bisogno in caso di emergenza», ha sottolineato Lahbib.

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