Blitz anti camorra a Torre Annunziata: pizzo a tappeto per imprese e commercianti

Il pizzo più alto imposto alle agenzie funebri

Rivendite all’ingrosso di abbigliamento sportivo e di prodotti ittici, ristoranti, agenzie funebri e di scommesse, società di autotrasporto e sale giochi: imponevano estorsioni a tappeto, i clan Gallo-Cavalieri, Gionta e l’organizzazione camorristica denominata «IV Sistema» di Torre Annunziata, in provincia di Napoli, secondo quanto emerge dalle indagini dei carabinieri che hanno notificato undici arresti in carcere.

Il pizzo più alto la camorra lo imponeva alle agenzie funebri: le richieste variavano tra 4000 e 4500 euro, a seconda dei funerali organizzati, e per imporle venivano utilizzati anche dei minorenni, come dimostra un episodio documentato dai militari dell’arma tra il 2016 e il 2017 che ha visto vittima un commerciante di prodotti ittici all’ingrosso.

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I periodi presi in esame contemplano anche quelli della pandemia e neppure la diffusione del Covid-19 e i conseguenti mancati guadagni per imprenditori e commercianti, ha reso più comprensiva la camorra che pretendeva il suo corrispettivo senza pietà. I clan in questione inoltre, erano rivali, e quindi in più di un’occasione sono stati organizzati agguati a colpi d’arma da fuoco per dirimere divergenze sulla gestione del crimine in quella zona del Napoletano.

Tra i tentati omicidi che vengono contestati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli c’è anche quello che ha visto vittima Salvatore Gallo, il 16 settembre 2018: a sparare, in quell’occasione, fu, secondo gli investigatori Michele Colonia. Solo grazie alla sua prontezza di riflessi Gallo scampò alla morte, malgrado i colpi fossero stati esplosi a distanza ravvicinata. La vittima, infatti, riuscì a scappare per le scale e a chiudersi in casa.

Setaro

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