Ai nuclei familiari con Isee fino a 9.530 euro
Arriva un altro aiuto contro il caro bolletta finalizzato alle famiglie in difficoltà economica, questa volta sugli importi pagati per la raccolta dei rifiuti urbani. Si è sbloccata una norma che ora attende solo l’ultimo passaggio: l’approvazione del regolamento per la messa a terra dell’Arera, l’Authority competente non solo per il settore energetico ma anche per quello dei servizi di rifiuti.
Si tratta del cosiddetto ‘bonus rifiuti’, contenuto in un Dpcm pubblicato in Gazzetta Ufficiale che «individua i principi e i criteri per la definizione delle modalità applicative». Lo ‘sconto’, focalizzato sulle famiglie più povere, si sommerà quindi al bonus gas appena varato dal governo. L’aiuto, pari al 25% della Tari o della tariffa corrispettiva, potrebbe essere di grande sostegno per chi non arriva alla fine del mese. Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2024 ed elaborati dal rapporti di Cittadinanzattiva presentato solo qualche mese fa, hanno calcolato che in media una famiglia ha pagato 329 euro l’anno per la Tari, il 2,6% in più dell’anno precedente.
Ma ci sono punte che sfiorano i 600 euro in alcune città del Sud che contrastano con un minimo di circa 200 euro in diversi centri del Nord. In pratica lo sconto potrebbe variare tra i 50 e i 150 euro. Sarà però necessario attendere le istruzioni operative.
A chi spetta il bonus rifiuti
La riduzione del 25% della Tari (o della tariffa corrispettiva per il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani altrimenti dovuta), sarà riconosciuta ai nuclei familiari con Isee fino a 9.530 euro, tetto elevato a 20mila con almeno quattro figli a carico. L’entrate in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è prevista per il 28 marzo, poi qualche mese per le norme attuative. Il decreto stabilisce infatti le disposizioni in base a cui l’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) per la messa a terra dell’agevolazione tariffaria «tenuto conto del «principio del recupero dei costi efficienti di esercizio e di investimento».
L’applicazione concreta potrebbe prevedere anche una piccola rimodulazione per gli altri cittadini. È previsto infatti che per coprire gli oneri del bonus sociale rifiuti, l’Arera istituisca e aggiorni con propri provvedimenti, entro luglio, un’apposita componente perequativa, applicata alla generalità dell’utenza, domestica e non domestica, che alimenta un conto gestito dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali.
«Nell’ambito dell’aggiornamento del metodo tariffario per la determinazione dei corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione», l’Arera «può prevedere l’introduzione di meccanismi di gradualità, per un periodo di dodici mesi, nell’applicazione delle agevolazioni tariffarie».