Museo Madre: l’arte contemporanea nel cuore di Napoli

Un complesso storico per l’ingegno del XXI secolo

Il museo Donnaregina, meglio conosciuto come museo Madre, si trova nel suggestivo Palazzo Donnaregina a Napoli, da cui prende il nome. Tutta l’area circostante deve la denominazione al Monastero di S. Maria Donnaregina, fondato dagli Svevi nel XIII secolo e poi ampliato e ricostruito nel 1325 dalla Regina Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò. Dell’antico complesso conventuale rimangono oggi solo la chiesa omonima, che si affaccia su piazza Donnaregina, costruita in epoca barocca, e la chiesa trecentesca «vecchia», in stile gotico, che ha ospitato mostre ed eventi speciali organizzati dal Madre.

Il Palazzo Donnaregina

Il museo Donnaregina, o Madre, è situato in un edificio che mescola elementi settecenteschi e ottocenteschi e che si sviluppa attorno a due cortili, sovrastando un tratto di mura risalenti al V-IV secolo a.C. visibili sotto il pavimento della biglietteria. Questo museo d’arte contemporanea si estende su una superficie di 7.200 m², di cui 2.660 m² sono dedicati alle esposizioni. Al suo interno si trovano anche una libreria specializzata, una biblioteca, laboratori didattici, un auditorium, un ristorante e una caffetteria, creando un ambiente dinamico e multifunzionale.

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La realizzazione del museo Madre

La creazione del museo è stata resa possibile dal «Patto per l’Arte Contemporanea», firmato nel 2003 tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e altri enti locali, con l’intento di promuovere l’arte contemporanea e arricchire il patrimonio pubblico. Grazie a questo accordo, nel 2004 è stata costituita la Fondazione Donnaregina, senza scopo di lucro, con la missione di gestire musei e centri culturali nella Regione Campania. L’anno successivo, la Regione Campania ha acquistato Palazzo Donnaregina, destinandolo a diventare il primo museo regionale di arte contemporanea.

Il museo è stato inaugurato parzialmente l’11 giugno 2005 e, nel 2007, con l’ampliamento degli spazi progettato dall’architetto portoghese Álvaro Siza, è stato completato. Nei primi anni di attività, sotto la direzione di Eduardo Cicelyn e Mauro Codognato, il museo ha ospitato numerose mostre di artisti contemporanei. Tuttavia, durante questo periodo sono emerse alcune polemiche, tra cui una sollevata dal gallerista napoletano Guido Cabib, che criticò i finanziamenti regionali destinati alla mostra Barock, ospitata tra il 2009 e il 2010.

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Nel 2010, a seguito del cambio di governo in Campania, si è assistito a un rinnovamento della giunta e, nel 2011, alle dimissioni del Consiglio di Amministrazione del museo. Alcune delle opere in prestito sono state restituite ai rispettivi proprietari, segnando un periodo di incertezze per l’istituzione.

La Fondazione Donnaregina

Oggi il museo Madre è gestito dalla Fondazione Donnaregina, supportata da un comitato scientifico composto da esperti e personalità di spicco del mondo dell’arte. La direzione artistica del museo ha visto l’alternarsi di diverse figure, tra cui Andrea Viliani e Kathryn Weir, fino all’arrivo di Eva Elisa Fabbris nel 2023, che guida ora il museo verso nuove sfide e opportunità. Del consiglio fanno parte anche personalità prestigiose come il critico d’arte Achille Bonito Oliva.

Le collezioni

Il museo Madre aperto al pubblico dal lunedì al sabato, dalle 10:00 alle 19:30, mentre la domenica è possibile visitarlo dalle 10:00 alle 20:00; rimane chiuso il martedì. La biglietteria chiude un’ora prima rispetto all’orario di chiusura del museo.

Inizialmente, la collezione permanente del museo era costituita da opere in prestito da collezioni nazionali e internazionali o direttamente dagli artisti, tra cui nomi di rilievo come Damien Hirst, Jannis Kounellis, Robert Rauschenberg e Jeff Wall. Tra il 2006 e il 2012, la collezione si è arricchita con lavori di artisti del calibro di Alighiero Boetti, Alberto Burri, Yves Klein, Jeff Koons, Joseph Kosuth, Michelangelo Pistoletto, Andy Warhol e molti altri. A causa di difficoltà finanziarie e politiche, alcune opere sono state restituite.

Con il cambio di gestione, la collezione è stata rinnovata e arricchita con nuove opere, tra cui quelle della Collezione site-specific, che comprende lavori di artisti come Domenico Bianchi, Francesco Clemente, Anish Kapoor, Richard Serra e molti altri. Dal 2013 è stato avviato il progetto «Per_formare una collezione», un’iniziativa che continua a sviluppare progressivamente la collezione del museo, mantenendo vivo l’impegno della Fondazione Donnaregina nel promuovere l’arte contemporanea.

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