Le consegne dei pusher ostacolate dal Giro d’Italia

La banda con affari fino a Palermo sgominata nel Vesuviano

Registrano anche le difficoltà e i ritardi incontrati dai pusher a causa del passaggio del Giro d’Italia, i carabinieri di Nola (Napoli) nell’ambito delle indagini che hanno consentito di sgominare, con dieci arresti, una banda di pusher e narcotrafficanti vesuviana la quale, dalla provincia di Napoli, aveva esteso i suoi affari fino a Palermo, passando per Avellino.

L’intercettazione risale all’11 maggio 2023: il Giro d’Italia passa per Somma Vesuviana e la consegna della droga prevista per mezzogiorno è in ritardo. La conversazione vede uno scambio di messaggi via WhatsApp tra colui che deve consegnare e la donna che invece organizza gli incontri. Il colloquio è incentrato proprio sulla viabilità, fortemente intralciata dal passaggio della carovana. A questo punto l’incontro viene spostato in una zona non interessata dal passaggio del Giro. Complessivamente sono 24 gli indagati (di cui 7 donne) e il gip di Napoli Chiara Bardi dispone l’arresto di otto di questi (tre le donne).

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Per il pagamento delle dosi ordinate (che con linguaggio criptico venivano definite dischetti o caffé) i pusher accettano anche carte di debito. Non solo. Si organizzavano anche in modo da evitare gli orari dove la presenza della forze dell’ordine avrebbe potuto mettere a repentaglio le loro attività.

La droga giungeva a Palermo in auto, con partenze a tarda ora. L’approvvigionamento avveniva anche rivolgendosi a gruppi malavitosi di Boscoreale e dalle conversazioni captate emerge anche la preoccupazione di una mamma circa l’eventualità di essere arrestata dai carabinieri. La donna si occupa dei trasferimenti della droga a Palermo e a due complici raccomanda di mantenere i figli in caso di un suo arresto.

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