Lotta all’evasione: recuperati 33,4 miliardi, record storico

Meloni: «Non c’è spazio per chi vuole fare il furbo, aiutiamo gli onesti»

La lotta all’evasione ha consentito di riportare nelle casse dello Stato 33,4 miliardi di euro nel 2024, di cui quasi l’80% grazie al recupero dell’evasione fiscale, che tocca il livello più alto di sempre. È il bilancio dell’attività dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che certifica anche l’aumento delle somme versate spontaneamente dai cittadini e la flessione degli incassi da rottamazione e pace fiscale.

Un recupero «record», ottenuto «certamente grazie all’ottimo lavoro dell’Agenzia delle entrate, ma anche a specifiche norme che sono state introdotte da questo governo», dice soddisfatta la presidente del consiglio Giorgia Meloni in un video sui social, richiamando le misure contro «l’odioso» fenomeno delle attività ‘apri e chiudi’.

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«Ci accusano di aiutare gli evasori, di allentare maglie del fisco, persino di nascondere dei condoni immaginari. Sono tutte bugie», afferma la premier, che assicura: «La nostra visione è chiara, non c’è spazio per chi vuole fare il furbo, ma chi è chi è onesto e si trova in difficoltà» va aiutato.

I numeri «significativi» raggiunti dalle due agenzie «permettono di guardare con rinnovata fiducia alle prospettive» della nostra economia e sono «la rappresentazione di come l’azione ostinata ed efficace dell’amministrazione» possa contribuire a rafforzarne l’attrattività, sottolinea anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che in video messaggio rivendica «l’impegno riformatore del governo per garantire un sistema fiscale certo, trasparente, semplificato».

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Risultati «entusiasmanti», aggiunge il viceministro Maurizio Leo, che ringrazia il neo direttore Vincenzo Carbone, ma anche il predecessore Ernesto Maria Ruffini, dimessosi due mesi fa in polemica con l’esecutivo. A sottolineare i meriti dell’azione del governo sul fisco è tutta la maggioranza.

I numeri illustrati da Carbone

L’attività condotta dalle due agenzie nel 2024, illustrata dal direttore Carbone, ha portato sul fronte della lotta all’evasione ad incassare complessivamente 33,4 miliardi (2 miliardi in più rispetto al 2023), di cui 26,3 (+6,5%, il risultato più alto di sempre) dal recupero dell’evasione fiscale e 7,1 miliardi di recuperi non erariali (come ad esempio multe, Tari o Imu) conseguiti per conto di altri enti.

Aumentano anche le somme versate spontaneamente dai cittadini, il cui gettito tocca quota 587 miliardi: «Una maggiore fedeltà fiscale – commenta Carbone – che possiamo definire strutturale». Calano invece gli incassi da misure straordinarie, come rottamazione, pagamenti residui da liti pendenti e vecchia pace fiscale: 3,5 miliardi, oltre il 30% in meno del 2023.

Risultati positivi dalle attività anti-frode: i controlli di rischio e preventivi hanno assicurato 5,8 miliardi di minori spese al bilancio dello Stato tra crediti fittizi, indebite compensazioni e rimborsi Iva non spettanti; inoltre, con le norme contro le partite Iva ‘apri e chiudi’ ne sono state chiuse d’ufficio 6mila. Volano anche i rimborsi fiscali: nel 2024 toccano i 24,2 miliardi, con un aumento di quasi due miliardi, di cui poco meno di 21 miliardi sono andati al settore produttivo e oltre 3 alle famiglie.

Le sfide future

Prosegue intanto il pressing della Lega per una nuova rottamazione delle cartelle. Il partito di Matteo Salvini, che terrà una riunione operativa con all’ordine del giorno la pace fiscale, la promuoverà l’8 e 9 marzo mobilitando i gazebo nelle piazze. Nella maggioranza c’è però FI che spinge invece per il taglio dell’Irpef al ceto medio. Prematuro capire quale sarà la scelta ma certo difficile che ci possa essere una ampia ‘pace fiscale’. Su cosa si farà del resto non si sbilancia il viceministro Leo: sono entrambe «priorità del governo», dobbiamo prima fare «tutti i carotaggi numerici», poi i leader faranno delle scelte, dice l’esponente FdI.

Che sul fronte della riscossione ricorda anche il tema del magazzino: lo stock ha superato i 1.275 miliardi e bisogna trovare una soluzione. Una commissione è già al lavoro e la prospettiva indicata da Leo è una riscossione che dispieghi i suoi effetti in un orizzonte temporale limitato di 5 anni.

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