Il ministro: «mette al centro due pilastri fondamentali: i giovani e il valore dell’esperienza»
«In oltre due anni di governo abbiamo affrontato con successo tutte le vertenze arrivate al ministero, individuando sempre soluzioni industriali e salvaguardando l’occupazione. Nessuna azienda giunta al tavolo del Mimit è stata chiusa: ogni crisi è stata trasformata in un’opportunità di rilancio». Lo afferma in un’intervista a La Stampa il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, facendo un bilancio dei tavoli di crisi gestiti dal suo ministero.
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«Siamo riusciti a evitare tutti i licenziamenti collettivi previsti prima di Natale, salvaguardando migliaia di posti che sembravano ormai compromessi», prosegue il ministro, che guarda «con fiducia alle procedure in atto per l’assegnazione dell’ex Ilva, che abbiamo finalmente messo sui binari giusti per il rilancio produttivo in un percorso di decarbonizzazione».
C’è poi il capitolo auto: «Abbiamo lavorato affinché Stellantis, nel suo Piano Italia, prevedesse tra le altre cose investimenti nel 2025 per almeno 6 miliardi per acquisti da fornitori che operano in Italia».
Il disegno di legge sulle Pmi
In un’intervista al QN Urso parla invece del disegno di legge sulle Pmi, che ha cominciato ieri il suo corso con la prima lettura in Consiglio dei ministri. Nella legge in arrivo si ipotizza anche la «staffetta generazionale» nelle Pmi. «È un investimento sul futuro del nostro Paese, perché mette al centro due pilastri fondamentali: i giovani e il valore dell’esperienza», spiega.
«Consente ai lavoratori prossimi alla pensione di ridurre volontariamente il proprio orario di lavoro, mentre l’azienda si impegna ad assumere un giovane lavoratore che avrà la possibilità – conclude – di essere formato direttamente dal lavoratore senior, garantendo così il passaggio generazionale di competenze», conclude.