Ragazzo pestato a Sorrento, la mamma: «Lo avevano ridotto a un mostro»

di Virginia Iadonisi

«Mi aspetto che questi ragazzi imparino che la vita degli altri va rispettata»

«Mio figlio lo avevano ridotto a un mostro. Noi lo abbiamo scoperto il giorno dopo quanto accaduto, quando ha aperto la porta per andare a scuola. Stava perdendo un occhio». Nonostante sia passato un po’ di tempo da quel 16 ottobre, è ancora molto colpita Alessandra, la mamma del ragazzo accerchiato e colpito da sei ragazzi nel centro di Sorrento solo per aver difeso un amico in una lite per motivi di gelosia.

I sei sono finiti sabato agli arresti domiciliari per lesioni personali aggravate. Parlando davanti alle telecamere, la donna rimarca «purtroppo noi non stiamo bene, per la sua storia clinica, per quello che lo aspetta ancora per parecchi mesi, per il suo reinserimento psicologico».

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Nell’aggressione il giovane ha riportato la frattura della mandibola e dello zigomo, colpito anche mentre stava a terra, a calci e pugni. Già sottoposto a varie operazioni chirurgiche, deve ancora sottostare a un periodo lungo di cure. «Mi aspetto – aggiunge Alessandra, interpellata anche da Corriere della Sera, Repubblica e Mattino – che questi ragazzi imparino dalla disavventura di mio figlio che la vita degli altri va rispettata. Ho solo tanta speranza che questi ragazzi siano recuperabili perché sono la nostra società del domani»

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