Il cugino di Cosimo Di Lauro fu ammazzato in un appartamento a Gricignano e il cadavere fu gettato in un pozzo a Varcaturo
Gaetano De Pasquale era noto come «Spasiello». Era cresciuto con Cosimo Di Lauro, un cugino acquisito. Non era un grande nome nel clan Di Lauro, ma era vicino alla famiglia. Molto vicino. Tanto da finire nel mirino. Era il 1° novembre del 2004, quando sparì. «Fu sequestrato, non so da chi, e venne portato al cospetto di Cesare Pagano» racconta il pentito Pasquale Riccio. A quell’incontro «erano presenti Lucio Carriola e Vincenzo Notturno».
Il pentito continua: «Si disse che Cesare Pagano – di cui era stato amico – lo interrogò su quanto i Di Lauro volevano fare, ma si disse anche che Spasiello terrorizzato. Pagano, per tranquillizzarlo, gli assicurò che gli avrebbe dato del denaro per andarsene da Napoli». De Pasquale si fidò e decise di parlare: «Saputo quanto dovevano sapere, per quanto sentii dire, sempre nella casa di Gricignano, lo affogarono in una bacinella».
Di quel delitto ha parlato anche il collaboratore di giustizia Gennaro Notturno che ha raccontato che De Pasquale venne legato ad una sedia ed interrogato per ore. De Pasquale, disse il pentito, aveva rivelato quello che sapeva, ma gli Amato-Pagano lo annegarono in una bacinella d’acqua e buttarono il suo cadavere in un pozzo nella zona di Varcaturo. Nel 2022, 18 anni dopo, i carabinieri, carabinieri arrestarono un 67enne di Casavatore, ritenuto coinvolto nell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di De Pasquale.