Il progetto: al Maschio Angioino un museo della città di Napoli

Il sindaco: «Non sia una semplice esposizione di oggettistica ed elementi di pregio»

Si sta lavorando all’idea di un Museo della Città di Napoli. L’amministrazione, secondo quanto si apprende, vorrebbe collocarlo al Maschio Angioino. I passaggi e gli obiettivi per arrivare a questo li spiega, in una nota, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Il dibattito sulla nascita di un Museo che racconti la storia plurisecolare della città di Napoli è ricco di spunti e proposte di grande interesse. I 2500 anni dalla fondazione dell’antica Neapolis portano di nuovo al centro del confronto nazionale la storia della città, le sue origini nonché le sue prospettive future di capitale europea».

«Napoli è dotata di un patrimonio culturale ricchissimo e vede, tutt’oggi, un incrocio continuo tra passato e presente. Le tracce ancora visibili delle stratificazioni passate incontrano infatti nuovi laboratori creativi, saperi e conoscenze, in un equilibrio difficile fra tutela – che non sia mera conservazione dell’esistente – e ampliamento dell’offerta culturale in termini di spazi e storie da raccontare».

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Il dibattito cominciato due anni fa

Manfredi spiega che è stata avviata in merito una riflessione circa due anni fa «inserendola nelle Linee di indirizzo della politica culturale della città e della sua area metropolitana, nella piena consapevolezza di dover compiere un necessario lavoro di valorizzazione, promozione e produzione di valore culturale per il bene della città». «Mi piace molto, infatti – ammette – l’idea di un Museo che non sia una semplice esposizione di oggettistica ed elementi di pregio, ma un contenitore di strumenti innovativi e idee aperte, fruibili e accessibili alla comunità. Il significato di un Museo della città è nella partecipazione delle persone, nella creazione di una progettualità condivisa. Soprattutto per le nuove generazioni che devono ‘vivere’ un Museo più che percorrerlo».

La rifunzionalizzazione dei siti comunali

Il primo passo concreto, dunque, spiega ancora, «era la rifunzionalizzazione dei siti comunali, un percorso per la costruzione di una vocazione precisa e coerente di spazi di grande bellezza e valore culturale. Sono in corso, infatti, i lavori nei vari siti artistici di proprietà comunale in modo da diventare sempre più un punto di riferimento per la città e per i tanti turisti che stanno arrivando a Napoli. Il tutto sempre nell’ottica di costruzione di una città che valorizza il proprio passato, ma che è in grado anche di disegnare il futuro prossimo».

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«Non posso che ribadire la volontà di immaginare un Museo della città in uno spazio iconico, Castel Nuovo, già sede di un Museo civico. La vocazione del Maschio Angioino, infatti, è già ben inserita in un discorso di recupero e valorizzazione dell’eredità comune. Tale spazio è il luogo ideale per accogliere e illustrare la storia della città, non un’entità statica, ma “un fiume carsico e labirintico da decriptare”».

Palazzo Fuga

«L’occasione del compleanno della città può rappresentare un volano per accelerare in tal senso – conclude – Palazzo Fuga, invece, è già al centro di un importante processo di riqualificazione, un ambizioso progetto di trasformazione di un’area molto vasta in un polo culturale multifunzionale. Avrà quindi una vocazione multipla tra la biblioteca, gli spazi formativi e la funzione sociale. È proprio l’ampiezza degli spazi che permette di ragionare sull’attribuzione di funzioni diverse all’interno della stessa struttura e, non meno importante, sulla rigenerazione del quartiere così attesa per decenni. Napoli è pronta ad ospitare un Museo della città. L’avvio, a livello nazionale e in modo così qualificato, di un dibattito costruttivo ci aiuterà ad elaborare un progetto valido e condiviso».

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