Discarica abusiva, rifiuti in fiamme e lavoro nero: arrestato imprenditore | VIDEO

di Fabio Maresca

Controlli in un’attività di recupero rifiuti, con smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non solo

I carabinieri della sezione operativa e radiomobile della compagnia di Castellammare di Stabia, il nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Napoli e i carabinieri forestali di Castellammare hanno effettuato controlli in un’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti nella periferia stabiese. Nel capannone di 200 metri quadrati soppalcato erano presenti il proprietario dell’azienda e 2 operai.

I tre stavano tagliando con un flex alcuni motori, degli alternatori e varie parti meccaniche. Con un cannello a gas gli operai stavano bruciando della parti in plastica, rendendo l’aria irrespirabile. Nessuno indossava mascherine o protezioni adeguate. Nel frattempo, dal cassone di un tir parcheggiato nel piazzale, sono stati notati fumi nauseabondi con fiamme immediatamente spente dai militari. Tra attrezzi e banchi, sono stati trovati rifiuti di ogni genere: pastiche, metalli, olii esausti, alternatori elettrici, parti di motori di frigoriferi e altri elettrodomestici, e ancora rame e pezzi di auto per una quantità stimabile di rifiuti in circa 20 metri cubi.

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Nel piazzale esterno altri 80 metri cubi di rifiuti e 7 grossi sacchi di plastica neri con all’interno altri rifiuti pericolosi. Accertato l’inquinamento ambientale, è emerso a che gli operai – due uomini di 40 e 54 anni – erano in nero, senza alcun dispositivo di protezione e senza corsi di formazione e visita medica periodica, con paghe da fame.

Il 32enne titolare, che gestisce un’attività di recupero rifiuti, con smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non in assenza di qualsiasi autorizzazione amministrativa ed ambientale, è finito in manette. Assenti anche i sistemi di smaltimento, l’uomo dovrà rispondere di impiego di manodopera in nero in condizione di bisogno e realizzazione di discarica abusiva. Per il 32enne anche sanzioni che arrivano a quasi 75mila euro. L’intero immobile è stato sequestrato.

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