Pizzo al cantiere della casa comunale, arrestati 4 del clan Verde

di Enrico Biasi

Dopo la tentata estorsione il direttore dei lavori si recò dai carabinieri a denunciare. Gli indagati raggiunti da ordinanza, contestati altri due episodi

Fabrizio Petito, 29 anni, Antonio Arena di 47, Antimo Ceparano, 51 anni e Francesco Scarano di 61. Sono i quattro destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda perché indiziati, a vario titolo, di estorsione e tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare il clan Verde, che insiste sui territori di Sant’Antimo, Grumo Nevano e Casandrino. In particolare, gli indagati avrebbero preteso dalle vittime – minacciate più volte – il pagamento di somme di denaro per poter proseguire la rispettiva attività imprenditoriale.

Tra le vittime una ditta che che aveva un cantiere edile per la ristrutturazione e l’ampliamento della nuova casa comunale di Casandrino. Uno degli indagati avrebbe chiesto al capo cantiere: «Ma che sei di Villa Literno». L’uomo rispose no. Allora lo sconosciuto incalzò: «Dovete andare dai compagni di Sant’Antimo».

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L’uomo disse che ne avrebbe parlato con i superiori, ma la cosa non avvenne. Compreso che si trattava di una richiesta estorsiva, dopo che i due soggetti si allontanarono. La segnalazione fu fatta ai carabinieri di Giugliano. Fu fornito anche un identikit.  Sotto la lente degli inquirenti altri due episodi in particolare, oltre a quello già citato: una estorsione ai danni di un cantiere edile di Sant’Antimo e un’estorsione ai danni di un’altra ditta edilizia.

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