Siamo lieti di presentare una poesia della professoressa Marinetta De Falco, che sa trasformare la parola in visioni evocative e intense. In questo componimento, la De Falco ci porta in una città dimenticata (Torre Annunziata, ndr.), immersa in un sonno profondo e circondata dall’abbandono. Con grande maestria, l’autrice guida il lettore in un percorso di riscoperta e rinascita, dove lo sguardo di un osservatore vigile risveglia gradualmente la vita, illuminando non solo le strade fisiche ma anche i valori e la coscienza che ne definiscono l’anima. Una poesia che invita a riflettere sulla capacità di rigenerazione attraverso la luce della consapevolezza e dell’onestà.
C’era una volta
C’era una volta
una città addormentata
da un incantesimo;
il suo mare era diventato
uno stagno;
i rovi la isolavano,
la frammentavano,
la disperdevano,
la seppellivano
nell’abbandono…
Ma… un giorno, un
grande occhio si aprì
e cominciò
ad osservare dall’alto.
Non smetteva mai,
era aperto giorno e notte,
spalancato, luminoso;
cercava con lo sguardo
limpido… A volte
avrebbe voluto rifugiarsi
sotto una palpebra,
ma era un attimo…
senza esitare, ritornava
più vivo a penetrare,
a cogliere, al di là
dei rovi, al di là dello stagno
e dell’abbandono
finchè cominciò a vedere
le prime luci e poi a
distinguerle: la luce della
energia, della cultura,
della coscienza, della
Storia, dell’identità,
dei valori, della fiducia,
la luce dell’onestà,
mentre la città pian piano
riappariva.