Chiara Jaconis, indagini sulla statuetta per cercare le impronte

A quasi una settimana continua il via vai sul luogo dell’incidente

La morte di Chiara Jaconis, la trentenne Padovana morta a Napoli per i gravi danni riportatati dall’impatto con una statuina precipitata accidentalmente da un balcone dei Quartieri Spagnoli, ha scosso il morale di una città intera che sente pesare su di essa la responsabilità di quanto accaduto. Chiara, che aveva Napoli nel cuore è morta proprio in quella Napoli che lei stessa adorava. Una drammatica fatalità che lascia increduli; si cerca di dare un senso all’accaduto ma, come cantava Vasco Rossi, un senso non c’è l’ha.

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Qualcuno cerca di trovare spiegazioni nella mistificazione del disegno divino, come un destino già segnato. Sappiamo che la povera Chiara avrebbe dovuto lasciare la struttura che l’aveva ospitata già qualche ora prima, ma aveva deciso di prolungare ancora un po’ la sua permanenza per riempire con le ultime emozioni il baule dei ricordi.

Recuperati i bagagli, insieme al compagno Livio, stava recandosi alla stazione per salire sul treno che avrebbe dovuto riportarla a casa prima di venire colpita dalla statuetta caduta da uno dei balconi dell’antico palazzo (da dove si presuppone sia precipitato l’oggetto) di via Santa Teresella degli Spagnoli nel cuore degli omonimi quartieri napoletani.

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Proprio in quel palazzo, accennato dallo scrittore Enzo Striano in «Il resto di niente», storiche memorie raccontano che abbia vissuto la rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca insieme al marito Pasquale Tria de Solis; la coppia, come documentato da un nostro articolo del 14 novembre 2022, aveva contratto matrimonio nella chiesa di Sant’Anna di Palazzo che si trova a poche decine di metri dal luogo dell’accaduto; in quella stessa chiesa è stata officiata una toccante cerimonia in ricordo della trentenne padovana. Storie intrecciate di due valenti donne accomunate dallo stesso destino di vedersi strappate alla vita anzitempo. Da oggi nella memoria degli abitanti dei Quartieri Spagnoli accanto a donna Eleonora ci sarà la luce di Chiara.

Le indagini

Intanto le cause del tragico incidente sono avvolte da molte zone scure ancora da chiarire; secondo alcuni abitanti del luogo l’oggetto pare essere precipitato da un piano intermedio per poi urtare su di una ringhiera sottostante e deviare la propria traiettoria sulla povera Chiara. Al momento una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che un bambino, sfuggito al controllo dei genitori, potrebbe aver «lasciato cadere» accidentalmente la statuina.

Ma i genitori, indagati per omicidio colposo, difendono il piccolo e respingono tutte le accuse e, anzi, affermano che la statuetta non appartiene a loro. I due si sono visti recapitare dalla polizia l’avviso di garanzia, un atto dovuto per far andare avanti l’inchiesta. Per accertare l’accaduto dovrebbe essere ascoltata anche la colf che lavorava presso la coppia. Gli inquirenti, intanto, stanno analizzando l’oggetto con l’oggetto con la speranza di rinvenire qualche impronta digitale su di essa e risalire così ai proprietari. Negli storici vicoletti, però, c’è chi non crede a questa ipotesi. C’è chi sostiene che alla base dell’accaduto ci sia stata una lite familiare, senza specificare però in quale appartamento.

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L’omaggio

In attesa che la giustizia faccia il suo corso, sul luogo dell’incidente mortale gli abitanti passano innanzi al punto in cui la povera Chiara veniva ferita mortalmente per omaggiarne la memoria con un fiore o accendendo una candela. Struggenti le letterine lasciate dai bambini che chiedono all’anima di Chiara di perdonare il popolo napoletano; la sofferenza per questa vita spezzata pesa come un macigno sull’animo di tutti i napoletani.

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