Indignazione per il video dell’incidente diventato virale
Potrebbe essere stato uno dei bambini presenti in casa, minori e non imputabili, a lanciare o lasciar cadere dal balcone la statuetta che ha provocato la morte di Chiara Jaconis, la turista deceduta in ospedale a Napoli, dopo due giorni di agonia, a causa delle gravi ferite riportate al capo dopo essere stata colpita da una scheggia dell’oggetto piovutole addosso domenica pomeriggio da un palazzo nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Gli investigatori, che sono al lavoro per fare luce sulle cause della morte della giovane, hanno individuato l’abitazione dalla quale la statuetta è precipitata e dove, oltre ai bimbi, c’erano anche degli adulti. Al momento il reato ipotizzato è omicidio colposo.
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Il video
Nel frattempo è diventato virale nelle chat e sui social il drammatico video (che ilSud24 ha scelto di non pubblicare per rispetto alla vittima, ndr.) che riprende gli ultimi secondi prima del ferimento mortale. Nel filmato, ripreso dalla telecamera di un b&b, si vede la coppia scendere lungo una deserta via Sant’Anna di Palazzo e, superato un incrocio, proseguire per via Santa Teresella degli Spagnoli.
I due camminano lentamente, lui trascina un trolley, lei ha uno zaino e una borsa: da lì a poco si sarebbero diretti all’aeroporto di Capodichino, per tornare a Padova. All’improvviso, però, si vede Chiara cadere a terra, colpita da un oggetto caduto distintamente dall’alto. Il fidanzato si inginocchia. Alcune persone intervengono, poi il filmato si interrompe. Quello che succede dopo è noto. La diffusione del video però ha suscitato l’indignazione di tante persone che hanno reputato di cattivo gusto il diffondersi di quelle immagini che dovrebbero essere riservate solo alle forze dell’ordine per le dovute indagini.
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La fiaccolata
Oggi pomeriggio, ai Quartieri Spagnoli, è prevista una iniziativa di solidarietà e vicinanza ai familiari di Chiara, una fiaccolata alla quale è prevista anche la partecipazione del padre della giovane, Gianfranco, che ieri ha avuto parole di gratitudine per i medici e il personale sanitario che ha cercato fino all’ultimo di salvare sua figlia.