Ponte di Genova a tempo di record, ma non a norma. Approssimazione all’italiana

di Mauro Della Corte

L’Italia, il paese dove si annuncia e poi non si porta a termine. Il paese delle parole buttate al vento e dei fondi non spesi o spesi male. Tanti grandi progetti per lanciare fumo negli occhi degli elettori ma che alla fine si dimostrano per quello che sono. Solo fumo appunto. Il Belpaese però è anche la terra dei progetti approssimativi. Un esempio di questa cattiva abitudine italiana è quello che si sta scoprendo in queste ore a propoposito del nuovo Ponte di Genova, dove trova conferma il vecchio detto napoletano: «’A gatta, pe’ ghji ‘e pressa, facètte ‘e figlie cecàte». Passano gli anni, i secoli, ma l’antica saggezza napoletana non si smentisce mai. 

Un servizio del Sole 24 ore ha messo in luce l’amara verità. Che cosa dice la nota della rosea di Confindustria? Semplicemente che il tracciato del nuovo ponte non sarebbe costruito rispettando «le attuali norme geometriche di costruzione delle strade (Dm Infrastrutture 5 novembre 2001)». Norme «che fissano parametri precisi tra la lunghezza dei rettilinei e i raggi delle curve contigue, in modo tale che i primi non siano troppo lunghi e le seconde siano molto dolci. Un mix studiato per tenere alta l’attenzione dei guidatori e garantire che le curve siano facili da affrontare» spiegano nel servizio.

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«Il nuovo ponte di Genova – continua il giornale -, visto su una cartina, avrebbe dovuto avere una forma a «S», mentre invece ricalca quasi perfettamente il vecchio tracciato rettilineo raccordato da curve strette, che risaliva al 1967 e quindi non rientrava nel campo di applicazione del Dm del 2011».

Una situazione che era sfuggita in fase di progettazione del nuovo Ponte di Genova ma che «era già stata ‘autodennunciata’ al Consiglio superiore dei Lavori pubblici e che «a marzo 2019 fu fatta notare anche da Autostrade per l’Italia (Aspi) in Conferenza dei servizi». Ma «il Consiglio scelse di non prendere una posizione per non dare appigli a nuovi contenziosi da parte di Autostrade per l’Italia» e «si limitò a prescrivere che l’asfalto fosse ad alta aderenza. Il progetto prevedeva già un limite di 80 km/h e controllo velocità fisso» sottolinea Il Sole 24 ore.

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Adesso però, a pochi metri dal traguardo, e a qualche giorno dal collaudo che dovrà dare il via libera all’utilizzo del ponte si scoprono gli ‘altarini’. Con il collaudo Anas darà indicazioni su come regolare il traffico e per evitare problemi e contenziosi probabilmente si fisserano limiti di velocità molto bassi. Si parla di 80 chilometri all’ora verso Genova e addirittura 70 verso Savona. Per dare un’idea della tragicomicità della situazione, sul vecchio ponte, una costruzione iniziata nel lontano 1963, il limite era di 90 chilometri orari. Ora si andrà più lenti con una costruzione più moderna.

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