La candidata del M5S: «La verità è che si è perso anche il senso del comune pudore»
«Il panorama elettorale offre un quadro davvero desolante e inquietante ma, soprattutto, il dato politico che si delinea è sconcertante: pacchi alimentari infarciti con santini; il candidato sindaco di Oplonti Futura che, alla domanda di uno studente sulle possibilità per il futuro, alza bandiera bianca dichiarando che si presentano senza avere neanche la più pallida idea su come agire nei confronti dei giovani; vecchi e nuovi “politici” a braccetto, Ascione (incandidabile perché imputato di reati gravissimi ) a braccetto di Cuccurullo e di Alfano almeno nelle prime fasi della formazione degli schieramenti; lista di candidati di un partito della coalizione di Cuccurullo che si sdoppia a Torre Annunziata e a Castellammare, ingannando i cittadini e denunciando il vero problema che è la scarsità di cittadini che si vogliono impegnare nella competizione politica locale per la lista PER». Lo afferma Mariantonietta Zeppetella Del Sesto, candidata sindaco del Movimento 5 Stelle.
Palazzo Fienga, ospedale e sanità regionale
«Quasi tutti – continua – sono però interessati a Palazzo Fienga: Alfano difende “una scalinata del Settecento” inesistente, considerato che il palazzo è del XIX secolo; D’Avino perora la causa di preservarlo per le famiglie sfrattate che, se non appartenenti alla camorra, riceveranno comunque un giusto ristoro».
«Cuccurullo – dice – invoca la riapertura del presidio d’urgenza a Boscotrecase quando tutti sanno che ha contribuito alle scelte relative proprio all’ospedale e se non lo avesse fatto, in tempi non sospetti, sarebbe stato declassato il suo ruolo ai vertici della Sanità regionale. Ma Cuccurullo che con le scelte nella sanità regionale ha portato la Campania verso il baratro, con il più basso livello di assistenza sanitaria d’Italia, c’entra eccome».
Una politica eterodossa
«È stato “riciclato” per Torre Annunziata al fine di sostenere una coalizione, figlia di una genesi politica eterodossa, del tutto simile a quella del 2017 e che ha penato per trovare candidati consiglieri tra gli impresentabili e gli incandidabili. Ciò al netto del dato politico di una falsa rigenerazione, visto che la coalizione ha dovuto ingoiare nomi ingombri della vecchia storia politica. La verità è che si è perso anche il senso del comune pudore. Qual è lo scenario per la città e per i torresi? Un’edizione riveduta e neanche corretta delle precedenti amministrazioni. Insomma cambiare perché tutto rimanga così come è parafrasando la celebre frase del Gattopardo», conclude la professoressa.