Droga al porto di Salerno: nell’affare anche i Mazzarella

Tra i destinatari del provvedimento un uomo vicino al clan di San Giovanni a Teduccio

Nell’affare legato all’importazione di droga da oltreoceano, smistata attraverso il porto di Salerno, potrebbero essere coinvolti anche i Mazzarella di San Giovanni a Teduccio. Uno dei destinatari del provvedimento, Errico D’Ambrosio, risulterebbe vicino al clan. Ci sono poi altri soggetti napoletani non identificati coinvolti nel business. È uno dei retroscena che emerge dalle pagine dell’ordinanza a carico dei narcos. Ci son poi altri dettagli relativi alla droga – cocaina e marijuana – e ai luoghi d’origine, tra cui Equador e Canada.

Punti Chiave Articolo

Un gruppo si occupava poi della gestione delle fasi di recupero dello stupefacente dall’area portuale, previa una corresponsione di un prezzo pari a percentuale variabile tra il 10% e il 20% del valore dello stupefacente importato. Ricostruiti poi i ruoli degli indagati.

Pubblicità

I compiti

Francesco e Nicola Alvaro, insieme ad altri soggetti della ‘ndrina omonima, sono ritenuti tra i finanziatori dell’importazione e acquirenti della cocaina; Fortunato Marafiori è ritenuto il delegato della ‘ndrina degli Alvaro per intrattenere i rapporti con l’intermediario Carmine Ferrara e per presenziare e controllare le operazioni di recupero della sostanza stupefacente; Errico D’Ambrosio viene indicato come delegato dei soggetti «napoletani» e cofinanziatore dell’operazione, ma anche uomo di fiducia della ‘ndrìna degli Alvaro, con il compito di intrattenere i rapporti con Ferrara e di seguire e controllare le operazioni di recupero della sostanza stupefacente.

Carmine Ferrara, coadiuvato da Rocco Salvatore, è ritenuto intermediario e organizzatore dell’importazione e della fase di recupero della sostanza stupefacente; Alfonso Masullo, Franco Volpe, Giuseppe Carraturo, Cataldo Esposito, in accordo con Ferrara, sono indicati come gli organizzatori e coordinatori delle operazioni materiali e burocratiche relative al recupero della sostanza stupefacente giunta al porto di Salerno: attività in corrispettivo della quale avevano pattuito con Francesco e Nicola Alvaro la corresponsione di quota parte del carico di cocaina e che prevedeva il prelievo dei container di banane al cui interno era occultato lo stupefacente attraverso ditte autorizzate a operare all’interno del porto di Salerno e, quindi, il trasporto del carico in un sito nella diretta disponibilità di Carraturo per la successiva consegna ai destinatari.

Setaro

Altri servizi

Omicidio di Davide Carbisiero: il movente potrebbe essere una lite tra giovani

Il 17enne avrebbe ammesso di aver sparato Una lite tra giovani, anche se il motivo per ora è ignoto: potrebbe essere questo il movente dell’omicidio...

Il boss Luigi Cimmino deceduto dopo una lunga malattia

Dal 2022 era diventato un collaboratore di giustizia È morto il boss pentito Luigi Cimmino, 64 anni, capoclan del quartiere Arenella di Napoli. Malato da...

Ultime notizie

Dazi, Trump e il ritorno della strategia negoziale: il cowboy ha ancora le carte in mano

Ue, serve reindustrializzarsi per una nuova sovranità economica Nel mondo iperglobalizzato di oggi, dove tutto è connesso ma nulla è più davvero radicato, Donald Trump...

Morta in un dirupo a Ischia, le nuove prove contro il compagno: dai segni sul volto al terriccio

Dai colloqui intercettati la preoccupazione per l’autopsia Impedì alla compagna ferita, caduta in un dirupo, di respirare, comprimendole bocca e il naso, facendo presa sul...

Il presidente Mattarella operato al cuore, pacemaker impiantato con successo

Il Capo dello Stato è vigile e pronto a riprendere i suoi impegni Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato ricoverato ieri presso l’ospedale...