Sangiuliano: «Su pale eoliche serve buon senso»

di Antonella Di Martino

Il ministro: «In alcuni casi sono stati fatti degli scempi»

«La parola d’ordine è buon senso, affrontare questioni nello specifico e capire». Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenendo nella trasmissione Giù la maschera su Rai Radio 1 dedicata al tema delle pale eoliche, lo ribadisce più volte. «La tutela del paesaggio è affidata da sempre al ministero della Cultura – ricorda il ministro – Croce definiva il paesaggio il ‘volto amato della patria’. Credo non ci sia più bella definizioni».

I soprintendenti «decidono nella loro autonomia perché conoscono il contesto su cui si va a operare – esplicita Sangiuliano – io non mi schiero su posizioni ideologiche. In questa vicenda bisogna agire con i crismi del buonsenso, agire come un buon padre di famiglia e valutare caso per caso».

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«Ci sono da una parte l’esigenza di accelerare sulla transizione ecologica per affrancare l’Italia in campo geopolitico da alcune dipendenze – spiega – ma dall’altra parte l’articolo 9 della Costituzione ci impegna a tutelare il paesaggio, un valore, e anche una fonte di valore economico. Oggettivamente sono stati fatti degli scempi, in alcuni casi si doveva assolutamente evitare pale. Ma bisogna agire con buonsenso. I soprintendenti sono autonomi rispetto la persona del ministro, sono qualificati, hanno vinto un pubblico concorso e agiscono rispetto leggi. Io ho dato intendimenti generali in cui ho fatto appello al buon senso, a evitare eccessi in un senso e nell’altro».

Alcuni casi «sono finiti in Cdm e c’è stata una decisione, ma sempre armonica e in direzione del buonsenso. Scontri con altri ministeri mai. Qualche volta è stato necessario spiegare di più il contesto nel quale si stava ragionando. È chiaro che le pale eoliche non sono belle da vedersi ma in alcuni contesti, come vecchie aree industriali dismesse, si possono anche tollerare». «Poi confido molto sulla tecnologia. Adesso una pala di ultima generazione è in grado di fare il lavoro per tre e poi c’è possibilità di fare pale eoliche in mare», conclude Sanguliano.

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