Scampia: smaltivano rifiuti nel campo rom, 4 arresti

di Fabio Maresca

I rifiuti venivano bruciati per conto di aziende e privati

Smaltivano, incendiandoli, rifiuti nel campo rom di Scampia per conto di privati ma anche di aziende. In quattro, tutti di etnia rom, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato a Napoli.

Tra il 2017 e il 2022 nel campo rom di via Cupa Perillo, nel quartiere di Scampia, sono stati registrati numerosi incendi dolosi di cumuli di rifiuti la cui quantità era certamente non riconducibile a quella normalmente prodotta dagli abitanti del campo.

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A seguito di attività investigativa, svolta da personale della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato di polizia Scampia coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli è stata accertata l’esistenza di un sodalizio criminoso, composto da soggetti di etnia rom residenti nel campo nomadi che traeva profitto da illecite attività di gestione di rifiuti.

Nello specifico, come documentato dalle telecamere installate dagli investigatori, nonché da numerosi servizi di osservazione anche con i droni, pedinamenti e controlli, l’organizzazione aveva allestito all’interno dell’accampamento un deposito abusivo di rifiuti, anche speciali (come pneumatici dismessi, grandi elettrodomestici e materiale plastico), sversati sia da privati che da aziende operanti in luoghi limitrofi, nell’ottica dell’abbattimento dei costi di smaltimento.

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I rifiuti, una volta trasportati all’interno del campo a bordo di appositi autocarri, venivano poi depositati in modo incontrollato in aree adibite allo stoccaggio; qui avveniva la successiva separazione di metalli e di altro materiale utile, poi rivenduto a terzi, da quelle componenti invece prive di valore economico, che venivano incendiate per agevolarne lo smaltimento.

Le illecite attività venivano svolte, peraltro, nelle immediate vicinanze di due complessi scolastici e le investigazioni hanno consentito di accertare anche alcuni furti di pezzi di inferriate e pali in metallo ai danni delle rispettive infrastrutture. I quattro soggetti sono stati rintracciati nello stesso campo rom di via Cupa Perillo.

 

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