Ballone: «Necessario riportare al Sud imprese e centri decisionali persi nei decenni»

di redazione

La candidata di Forza Italia alle Europee: «Colmare gap infrastrutture e trasporti»

Antonella Ballone, imprenditrice nel settore dei trasporti e del turismo, Presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso e candidata di Forza Italia nella circoscrizione Sud alle prossime elezioni europee, sintetizza i nodi da sciogliere per la fuoriuscita del Sud dal sottosviluppo economico.

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«Nel trasporto ferroviario – segnala Ballone – la dorsale Tirreno-Adriatico resta problematica, come quella Tirreno-Jonica. Basti un esempio: dal 10 luglio 2023 un treno diretto, uno solo al giorno, collega Napoli e Bari. Tempo di percorrenza, 4 ore e 10’ per 219 km. E tutto questo proprio al Sud che, con la Napoli-Portici, abbiamo avuto la prima ferrovia d’Italia».

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«Proprio per questo c’è grande attesa per il collegamento in alta velocità tra Napoli e Bari che andrà a rivitalizzare ampie porzioni di territorio, offrendo possibilità di mobilità all’avanguardia e facilitando anche l’arrivo di flussi importanti di turisti anche perché nel trasporto aereo – prosegue Ballone – i collegamenti Sud-Sud sono inesistenti».

Il divario

Ballone si sofferma anche sul divario che il Mezzogiorno sconta nel credito: «Il Sud patisce anche la riduzione degli sportelli bancari e – afferma l’imprenditrice – proprio in Campania, prima regione per numero di abitanti senza banca, sono quasi 700 mila i residenti che non possono fruire di un’agenzia né vicino, né a distanza dalla loro abitazione. E come recentemente certificato dai dati dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba, le maggiori chiusure di sportelli si sono verificate anche in Abruzzo e Calabria».

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«Al 31 dicembre 2023, più della metà dei comuni delle regioni del sud, fatta eccezione per la Puglia, sono risultati sprovvisti di sportelli bancari, con picchi superiori al 70 e 80 percento rispettivamente in Calabria e Molise».

«Il Sud non può servire solo al transito delle merci per l’Africa e non può essere solo il giardino d’Europa del turismo. Dobbiamo fare in modo di riportare qui al Sud le imprese e i centri decisionali persi nei decenni scorsi soprattutto dando occasioni di lavoro a tutti quei professionisti qualificati e formatisi nelle università del Sud che oggi sono all’estero. Abbiamo testa, cuore e capacità per tornare a essere il cuore industriale dello Sviluppo del Mediterraneo».

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