L’accusa per il presunto aggressore si tramuterà in omicidio volontario
Si è spento ieri sera all’ospedale di Sessa Aurunca (Caserta) il 46enne Roberto Fusciello, ridotto in fin di vita da domenica scorsa dopo essere stato violentemente picchiato e colpito al capo con una testata dal 44enne Gianluca Sangiorgio, fermato dai carabinieri poco dopo il fatto per tentato omicidio. L’episodio è avvenuto a Cellole, nel Casertano, in Corso Freda.
Per Sangiorgio la contestazione da parte della Procura di Santa Maria Capua Vetere (sostituto procuratore Stefania Pontillo) è ora di omicidio volontario. È stata inoltre disposta autopsia sul corpo di Fusciello, falegname di mestiere, che lascia moglie e due figli. La tragedia, che ha profondamente scosso e indignato la cittadinanza, si è consumata all’esterno di una sala scommesse, ed è stata ripresa dalla telecamere di videosorveglianza pubbliche e di attività commerciali.
Sangiorgio, hanno rivelato i filmati analizzati dai carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca, ha pestato con ferocia il 46nne, prima colpendolo con una violenta testata al volto, che ha provocato la rovinosa caduta di Fusciello. A terra e impossibilitata a difendersi, la vittima è stata tempestata da calci e pugni sferrati dall’aggressore.
Il movente non è chiaro, ma gli inquirenti ritengono che alla base del pestaggio mortale vi siano motivi molto futili, forse una discussione iniziata nella sala scommesse, nulla comunque che potesse far immaginare un così tragico epilogo. Sangiorgio resta per ora in carcere; il 44enne ha precedenti penali per reati contro la persona.