La vittima è un 38enne
Stanotte si è suicidato nel carcere di Napoli Poggioreale Ghoulam Mohmoud, un marocchino senza fissa dimora, entrato a Poggioreale il 20 dicembre scorso. Aveva 38 anni. A confermarlo è il Garante campano delle persone private della libertà personale, Samuele Ciambriello.
«Partiamo da questo tema aspro e cruciale – afferma Ciambriello – per riflettere tutti insieme sull’aumento delle morti nelle carceri. La densità dei senza fissa dimora tra coloro che per pene brevissime sono ristretti in carcere è altissima. Il carcere è un sistema dove entrano soprattutto coloro che sono marginali nel contesto sociale. Nella detenzione c’è il tempo inutile, il tempo vuoto, il tempo sottratto. Queste morti dentro la comunità penitenziaria fatta di detenuti e detenenti, devono imporre in primis la politica e poi le istituzioni ai vari livelli a discutere del carcere come di una cosa che ci riguarda, non come una dimensione altra».
«I dati drammatici delle morti in carcere dall’inizio dell’anno rischiano di far diventare il carcere un ospizio dei poveri. Ritengo che tutti debbano fare la loro parte, dagli enti locali, dalla sanità penitenziaria, dal D.A.P., dalle Direzioni delle carceri, dalle aree educative, dal mondo del volontariato e dal terzo settore. Ecco io immagino una chiamata di responsabilità per tutti e un patto di inclusione sociale e di prevenzione dei sucidi da fare tutti insieme. Occorre un tavolo dove ognuno porta il suo peso, le sue responsabilità e le sue proposte concrete. Credo che questi numeri drammatici – conclude il Garante per i detenuti – siano purtroppo destinati a salire. Scriveva De Andrè ed è ancora vero su questo tema: ci crediamo assolti, ma siamo tutti coinvolti!».