Il ragazzo avrebbe più volte preteso di controllare la sua ex
Pedinata e minacciata dall’ex, al polso aveva il «mobile angel», lo smartwatch collegato alla centrale operativa dei Carabinieri, ed è stata costretta ad attivarlo in alcuni episodi di stalking. I Carabinieri della Compagnia di Napoli Centro hanno eseguito una misura cautelare in carcere emessa dal G.I.P.
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Il giovane è accusato di atti persecutori aggravati, commessi ai danni della sua ex fidanzata. Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Chiaia hanno consentito di documentare condotte minatorie, morbose e moleste reiterate, tutte guidate da una forte gelosia e, una volta terminata la relazione sentimentale tra i due ragazzi, dalla mancata accettazione della situazione di fatto. Il 19enne avrebbe più volte preteso di controllare la sua ex, seguendola e presentandosi sotto casa contro il suo volere, anche in piena notte.
Le avrebbe vietato di frequentare le amiche e di vestirsi in alcuni modi da lui ritenuti troppo vistosi. Il controllo si sarebbe allargato anche al cellulare della ragazza: tutti i contatti di sesso maschile in rubrica e sui social dovevano essere eliminati. Terminata la relazione, numerose le minacce rivolte alla vittima al telefono, dal vivo ed attraverso le piattaforme social. In alcune occasioni il giovane ha inviato alla vittima anche fotografie che lo ritraevano con in mano una pistola.
Le indagini dei carabinieri
I Carabinieri hanno raccolto le testimonianze della vittima e quelle dei suoi familiari, acquisito chat, messaggi inoltrati dall’indagato e lo hanno identificato. La persona offesa, nei giorni immediatamente successivi alla formalizzazione della denuncia, data la gravità delle circostanze rappresentate, era stata dotata del dispositivo Mobile Angel, dalla stessa attivato più volte nel corso di alcuni degli episodi di stalking. Il 19enne si trova ora nel carcere di Poggioreale.
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