Il Miracolo prossimo venturo dell’Italia? La locomotiva Mezzogiorno. La proposta dell’Alleanza Istituti Meridionalisti (Aim)

di Mimmo Della Corte

L’Associazione internazionale Guido Dorso di Napoli e l’Osservatorio Banche Imprese di Economia e Finanza (Obi) di Bari che fanno parte dell’Alleanza Istituti Meridionalisti (Aim), hanno appena licenziato il documento «Il Miracolo prossimo venturo dell’Italia? Passa dalla locomotiva Mezzogiorno» nel quale si sottolinea come, la crisi sanitaria prodotta dalla pandemia, si è – come del resto era prevedibile, vista la chiusura totale cui per 4 mesi è stato costretto tutto il Paese – trasformata in crisi finanziaria. Che mette a rischio, e non poco, il futuro dell’Italia.

Eppure secondo gli estensori del documento – sottoscritto da 70 personalità: economisti, esperti di Mezzogiorno, imprenditori, giornalisti e condiviso da 24 associazioni – che analizza le cause che hanno generato l’attuale pesantissimo momento di crisi, da questa situazione si può uscire, ma solo grazie ad un nuovo miracolo economico che veda il Sud protagonista, insieme al Nord. Il documento sarà affidato per la sua realizzazione, a chi ovviamente può trasformarlo in fatti: governo, presidenti di regione e sindaci.

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L’obiettivo, ha detto all’Ansa il segretario generale dell’Associazione Guido Dorso e presidente del Comitato Scientifico Obi, Francesco Saverio Coppola, è «realizzare una rivoluzione copernicana nello sviluppo del Sud» e per farlo «dobbiamo puntare su una forte classe dirigente in grado di trasformare il Sud in un motore».

Anche perché, a sentire il direttore generale di Obi, Antonio Corvino, «l’Italia non potrà uscire dal tunnel della bassa produttività, basso sviluppo, bassa produzione di ricchezza, scarsa coesione e della povertà se non si metterà in circolo il Mezzogiorno d’Italia. Perché, intanto, possiamo pensare a un nuovo miracolo, in quanto abbiamo enormi risorse e potenzialità in stand-by che attendono di essere messe in circolo, da qui l’idea di trasformare il Mezzogiorno in locomotiva».

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Diciamola tutta, più che parole, sono musica, una sinfonia, perché è proprio quello di cui il Sud ha bisogno. Ma quante volte c’è le siamo sentite ripetere? Quante volte, ci hanno detto che il Sud è l’unico volano in grado di rimettere in moto il Paese? Tantissime! Se nessuno si preoccupa di trasformarle in fatti concreti le parole restano tali, e i miracoli diventano calamità e disastri. Così come è successo tantissime volte dal 1861 a oggi. Sarà la volta buona? Speriamolo. Certo è che con la Macroregione Autonoma dell’Italia del Sud raggiungere questa unità potrebbe essere molto più facile.

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