Conte chiude gli Stati generali, ma per le riforme se ne riparlerà a settembre. La crisi però non può attendere

di Dario Caselli

Cala il sipario su villa Pamphilj. Ieri il premier Giuseppe Conte ha chiuso gli Stati generali. Con l’incontro con le menti brillate, tra cui Alessandro Baricco, Massimiliano Fuksas, Monica Guerritore e la cantante Elisa (erano queste le menti brillanti?), dopo circa 80 incontri e poco più di una settimana scorrono i titoli di coda su un evento che, nel solco della politica che questo governo da mesi ha inaugurato, non porta alcuna decisione ma soltanto annunci di riforme da attuare.

Conte nella conferenza di stampa finale lancia la suggestione: «Reinventare il Paese». Spiega che è stato lo scrittore Alessandro Baricco a suggerirla: «Ha espresso un concetto molto suggestivo: abbiamo aperto all’impossibile il panorama della nostra mente, allargato all’impensabile il raggio della nostra azione. Il piano di rilancio non è una semplice raccolta di riforme: ci siamo resi conto che non è affatto sufficiente riformare il Paese, dobbiamo reinventare il Paese che vogliamo perché l’esperienza è stata troppo dura e la sfida troppo impegnativa per occuparci di semplici riforme».

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Conte annuncia altra settimana di riflessione

Ecco, il piano di rilancio è l’obiettivo verso cui punta il governo, che naturalmente non è pronto ma avrà bisogno di un ulteriore lavoro di confronto a partire da questa settimana: «Per il piano di rilancio ci sono arrivate tantissime proposte concrete, ci prenderemo un’altra settimana con i ministri per rielaborare il piano di rilancio, dopodichè avremo la versione definitiva».

Il Recovery plan? Se ne parla a settembre

Un piano che servirà per stabilire il Recovery plan da presentare in Europa per accedere ai fondi: «Quello sarà l’orizzonte dell’azione di governo e da quello andremo a ricavare il Recovery Plan, gli specifici investimenti e riforme che presenteremo a settembre e su cui chiederemo i fondi europei».

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Insomma, quello che è certo è che imprese, famiglie e più in generali gli italiani dovranno ancora aspettare per accedere a quelle risorse che da tempo aspettano e di cui certamente non possono fare a meno. Soprattutto attendere fino a settembre. Ma Conte respinge al mittente l’ipotesi che questi Stati Generali siano stati soltanto una passerella: «Nulla di tutto questo. In questi giorni abbiamo lavorato senza risparmiarci e non ci sono state passerelle».

Conte: nessuna passerella, governo esce rafforzato

Anzi per il presidente Conte questi Stati generali dell’Economia sono stati un toccasana per il governo al punto che «questo dialogo ci rafforza, rafforza me e tutti i ministri. Ci rafforza negli obiettivi, nelle linee di intervento su cui vogliamo agire». E infatti per Conte il Piano di rilancio avrà un respiro lungo, «per l’intera legislatura. Abbiamo tanto entusiasmo, c’è tanta voglia di reagire. Ci riprenderemo sicuramente».

Fin qui gli annunci ma nel merito questo piano cosa dovrebbe prevedere? Ben poco, Conte continua ad essere vago parlando di «tre direttive d’intervento: modernizzare il Paese, una robusta transizione ecologica, un’Italia più inclusiva». E che «interverremo su misure concrete. Non vogliamo lasciare che i lavoratori» vadano a casa e «pensiamo a incentivi per categorie in sofferenza come il turismo».

Non manca il riferimento all’Alta velocità che «tutti condividono», quindi le infrastrutture ferroviarie ma non solo. «Dobbiamo favorire i pagamenti digitali. C’è da parte di tutti la necessità per la realizzazione della fibra ottica. In questi mesi abbiamo toccato con mano il divario digitale e dobbiamo colmarlo».

Attenzione, si fa per dire, per l’Università in cui si deve «investire». Come per la ricerca e la scuola, per cui «serve un progetto solido per garantire la formazione continua dei lavoratori e professionisti, occorre una formazione dirigenziale diffusa».

E poi «c’è un grande consenso per il progetto del governo di rivedere l’abuso d’ufficio. Oltre al progetto di semplificazione e riduzione della burocrazia».

Rimodulare l’Iva? E’ soltanto un’ipotesi

Ma quando si cerca di parlare di temi concreti Conte sfugge. Ammette che «c’è preoccupazione perché i consumi, comprensibilmente, non sono ripartiti. Non è ripartito quel clima di fiducia». Ma «rimodulare l’Iva è solo un’ipotesi. E’ una misura costosa da studiare. Non abbiamo preso decisioni. Questa settimana sarà decisiva per una prospettiva del genere».

Almeno sulla riduzione del cuneo fiscale sembra più deciso: «La riduzione del cuneo fiscale è la direzione giusta che dobbiamo perseguire. Dovremo cercare di intervenire». Mentre sembra sostenere «un progetto di un voucher di 500 euro per tre anni per le donne che aspirano a diventare manager. Nelle prime 100 imprese solo il 6 per cento è guidato da donne». Viene però da chiedersi però se serva davvero questo al rilancio del nostro Paese.

E riguardo le misure di più immediato impatto «abbiamo sicuramente valutato la necessità di intervenire per un ulteriore scostamento» di bilancio. «Non abbiamo ancora fatto di conto ma fra un pò dovremo metterci intorno a un tavolo. L’aggiornamento è costante anche rispetto ai flussi di cassa dello Stato».

Conte punta a dividere il Centrodestra: meglio incontro con singole forze

Non manca il riferimento al Centrodestra. Qui Conte annuncia una novità: «Le forze del centrodestra non hanno raccolto il mio primo invito, tornerò a proporre una nuova occasione di confronto. Penso sia meglio incontrarsi con ciascuna forza per avere maggiore tranquillità con uno spazio dedicato. Forza Italia sembrerebbe predisporsi maggiormente ad un confronto, ma auspico che anche Lega e FdI possano partecipare a questo confronto».

Giorgia Meloni: Centrodestra andrà assieme come coalizione

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni e Live non è la D’Urso

Tentativo di dividere il Centrodestra che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia respingono al mittente. Giorgia Meloni lo dice direttamente dagli studi di Live Non è la D’Urso: «Conte ha chiesto di incontrare le opposizioni? Quando sono stata chiamata sono sempre andata. Ma lo decidiamo noi, non Conte. Ci andremo assieme come coalizione. Se Conte ci vuole ricevere andremo come centrodestra, non come singoli partiti».

Ma anche fonti di Forza Italia e Lega rifiutano l’offerta del premier Conte: «Conte annuncia di voler invitare il centrodestra separatamente? Il centrodestra è unito e non bisogna perdere tempo. Il governo convochi la coalizione. Se le intenzioni di Conte saranno finalmente serie, il centrodestra si presenterà insieme come avvenuto in passato».

E gli azzurri: «Quando arriverà l’invito per il confronto a Palazzo Chigi, Forza Italia risponderà affermativamente. Andremo a presentare le nostre proposte uniti, insieme a Lega e Fratelli d’Italia, come abbiamo sempre fatto sinora».

Incontro con il Centrodestra in questa settimana

Un incontro che quindi sarà con tutto il Centrodestra e che presumibilmente dovrebbe essere questa settimana. E sempre in questa settimana dovrebbe arrivare sul tavolo del governo il decreto legge Semplificazioni su cui Conte punta di avviare la ripresa dei cantieri e dell’edilizia per trainare l’economia.

In settimana, poi, ma alla Camera dei deputati si inizieranno a votare gli emendamenti al dl Rilancio. L’obiettivo è di arrivare al via libera nella prima settimana di luglio per poi passare al Senato, ma i tempi stretti fanno già prevedere che sarà blindato a Palazzo Madama. L’ennesimo provvedimento ‘monocamerale’ di questo governo.

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