Un blitz all’alba ha sferrato un nuovo colpo alla rete di presunti fiancheggiatori del boss latitante Matteo Messina Denaro. La squadra mobile di Trapani ha arrestato due persone ritenute dagli inquirenti vicine al capomafia. In manette sono finiti Giuseppe Calcagno di 46 anni, di Campobello di Mazara (Trapani), e Marco Manzo, 55 anni, di Campobello di Mazara, indagati per associazione di tipo mafioso ed estorsione.
Perquisita anche l’abitazione di Castelvetrano, residenza anagrafica del latitante Messina Denaro. Quindici persone sono accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi e favoreggiamento della latitanza del boss mafioso. Tra gli indagati c’è anche il boss latitante Matteo Messina Denaro: ricercato dal 1993, è indagato nell’ambito dello stesso procedimento penale per tentata estorsione.
L’indagine, denominata ‘Ermes Fase 3’, «ha disvelato che i 15 indagati, membri o contigui dei mandamenti mafiosi di Mazara del vallo e di Castelvetrano, si sono adoperati per garantirne gli interessi economici, il controllo del territorio e delle attività produttive da parte dell’associazione e per aver favorito, in passato, la comunicazione riservata con il latitante Matteo Messina Denaro», dicono gli inquirenti.
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