Governo: tasse sugli extraprofitti delle banche per ridurre il cuneo fiscale

di Chiara Langella

La riunione del Consiglio dei ministri ha approvato due decreti omnibus

E’ l’ultima prima della pausa estiva ma si candida a entrare nei record, almeno di durata: è stata decisamente complessa, come molti prevedevano alla vigilia, la riunione del Consiglio dei ministri che ha approvato due decreti omnibus, mettendo mano a diverse materie prima che il governo si conceda qualche giorno di relax di Ferragosto. Rimane, dopo le prime due ore di riunione, la contestata deroga al tetto agli stipendi dei manager per il Ponte sullo Stretto. Ma, assicura il Mit che ha spinto la misura, servirà solamente a reclutare «i migliori» sul mercato. E cambia la promessa rivoluzione sui taxi, che riescono a stoppare il cumulo delle licenze.

E a sorpresa arriva il prelievo sugli extraprofitti delle banche per raccogliere fondi per il calo delle tasse e il taglio del cuneo, che frutterà, annuncia Matteo Salvini, «alcuni miliardi» per la manovra. Proprio la manovra, in dieci mesi di governo, aveva impegnato i ministri così a lungo. E quasi una manovra d’estate è quella che approva il Cdm, considerando la quantità delle norme che spaziano dall’inasprimento delle pene per chi appicca gli incendi all’estensione delle intercettazioni per salvaguardare i processi di mafia, dal granchio blu ai fondi contro il caro materiali per non fermare le opere del Pnrr, dall’otto per mille alle tossicodipendenze fino all’addio definitivo alle ultime restrizioni Covid (e c’è pure, ma è un ddl, l’istituzione del premio «maestro dell’arte della cucina italiana»).

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Il tutto diviso in due decreti omnibus che dovranno passare il vaglio del Colle – che già aveva acceso un faro su questa modalità legislativa – prima di arrivare in Parlamento.

Gli incontri con le opposizioni

Si perderà qualche settimana per la conversione, visto che le Camere riapriranno a settembre, ma sul tavolo c’erano tante questioni da sistemare prima di uno stop che dovrebbe essere breve, almeno per Giorgia Meloni, che prima di staccare potrebbe fare un primo giro di incontri con le opposizioni sul salario minimo.

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Un calendario, ancora non c’è ma ci sarebbe una valutazione in corso, come ha peraltro fatto capire Carlo Calenda, dicendosi pronto a presentarsi a Palazzo Chigi anche da solo, se gli altri partiti di minoranza dovessero tirarsi indietro.

La premier dice poche parole in apertura, per esprimere solidarietà al ministro Guido Crosetto che ha denunciato, come emerso in questi ultimi giorni, di essere al centro di un presunto sistema di dossieraggio illegittimo facendo partire un’inchiesta da parte della Procura di Perugia.

Le misure dei due omnibus

Poi la riunione si concentra sulle tante (e parecchio eterogenee) misure dei due omnibus, a partire dal caro-prezzi dei voli e dalla grana dei taxi. Le soluzioni non convincono i diretti interessati: ai tassisti non piace il cumulo delle licenze tanto che una sigla si dice già pronta allo sciopero, e la misura scompare in Cdm. Mentre le compagnie aeree, che pure ricorda il Mimit erano state consultate, vedono nel meccanismo per calmierare i prezzi una violazione delle regole europee.

Salta l’innalzamento dei limiti per i campi elettromagnetici per il 5G, che aveva agitato scienziati e ambientalisti, ma rimane lo sforamento del tetto dei 240mila euro ai compensi pubblici per assumere, spiega il Mit, «super- esperti» che dovranno realizzare il maxi-investimento da 10 miliardi. Niente «regale», insomma, il messaggio che cerca di mandare l’esecutivo anche alle opposizioni che avevano duramente contestato la norma, ma una scelta per mettere all’opera i migliori professionisti. Anche perché già si era fatto, ricorda il ministero, «per il Giubileo o Anas 2.0».

Peraltro, proprio dall’Anas o da Rfi saranno reperiti in parte i tecnici, aziende per le quali non è previsto il limite. «Dovremo quantomeno garantirgli lo stesso stipendio che prendono oggi» oltre a coinvolgere «anche giovani laureati», precisa Salvini difendendo la norma. «Zero polemiche – taglia corto – e si va avanti»

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