In un video l’uomo ripreso 15 secondi prima del rogo
Il gip di Napoli Ambra Cerabona ha convalidato il fermo emesso nei confronti di Simone Isaia, il clochard 32enne ritenuto dalla Polizia e dalla Procura di Napoli l’autore del rogo che ha mandato in cenere la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, a Napoli.
Riconosciuti sussistenti entrambi i reati contestati dalla Polizia di Stato e dalla Procura di Napoli (sostituto procuratore Federica D’Amodio della V sezione coordinata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli): incendio doloso e distruzione di un bene culturale di rilevante importanza. Per confronti dell’indagato è stata emessa la misura cautelare del carcere.
L’uomo ha negato, anche davanti al gip di Napoli, di essere il responsabile dell’incendio. Ma, secondo quanto emerso dalle indagini della Questura di Napoli, coordinate dalla Procura partenopea, sembrerebbe essere proprio lui colui che all’alba dello scorso 12 luglio in piazza Municipio si avvicina all’opera, che 15 secondi dopo prende fuoco.
La circostanza è frutto dell’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza acquisiti dagli investigatori della Squadra Mobile di Napoli (coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini) che stanno indagando sulla vicenda. Quando venne fermato, inoltre, nelle tasche del senza fissa dimora la Polizia di Stato trovò una decina di accendini.
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