L’uomo avrebbe dei sospetti precisi
Proseguono a Firenze le indagini per cercare la piccola Kata, che potrebbero essere state arricchite anche dalle indicazioni del padre Miguel, scarcerato ieri mattina, il quale avrebbe riferito dei suoi sospetti agli inquirenti.
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L’uomo avrebbe avuto un primo colloquio con gli investigatori già ieri, secondo quanto emerge, ma è probabile che a breve venga risentito in modo più approfondito dagli inquirenti. Sotto riscontro la sua tesi che il rapimento della figlia sia maturato dai contrasti con altri immigrati, così come aveva già detto anche pubblicamente la moglie Kathrina.
Per il padre di Kata il sequestro è stato pianificato; l’uomo avrebbe dei sospetti precisi. Potrebbe venire sentita anche la madre di Kata. Tuttavia, si fa osservare da fonti vicine all’indagine, dalle parole del padre non sarebbero emersi elementi determinanti. Sono invece oggetto di verifiche le dichiarazioni di una bimba di 3 anni che avrebbe visto Kata portata via da un adulto il giorno stesso della scomparsa.
Gli accertamenti tecnici
Vanno avanti anche gli accertamenti tecnici, fra cui quelli sulle immagini di telecamere su strade più distanti da dove è situato l’ex hotel Astor, via Maragliano. Con le testimonianze gli investigatori avrebbero fissato come punto del rapimento il cortile sul retro dell’ex albergo da cui si accede – grazie a un cancello divelto e abbattuto a terra – alla proprietà condominiale confinante di via Boccherini 34, dove martedì pomeriggio sono stati perquisiti tutti i 19 appartamenti. Un’attività massiva condotta da oltre 20 carabinieri.
Tuttavia dal retro non si accede all’interno del condominio, ma solo allo spazio comune all’aperto dove sotto tettoie e in pochi box vengono posteggiate le auto. Al piano terreno le finestre hanno forti sbarre, intatte, e corrispondono ad attività commerciali.
Dunque, circola l’ipotesi che la bimba sia stata caricata in un’auto non notata dai condomini – in parte rassegnati alle condizioni di crescente degrado di questa area di Firenze -, oppure che la fuga sia stata per un tratto a piedi: ma qui sono due le opzioni, o chi ha rapito Kata è tornato in via Boccherini dal cancello condominiale che è elettrico e si richiude in automatico, per tornare in strada; oppure è stato scavalcato un muro del cortile dell’ex Astor dove in effetti un cumulo di rifiuti sembrava posizionato per superare più agevolmente l’altezza. Attività tecniche, secondo criteri ordinari, risultano anche sui telefoni cellulari.
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