Il ministro ha ricordato qualcuno dei progetti previsti per l’ex “Regio Felix”
«Cultura di massa e politica culturale». E’ stato questo il tema della lectio Magistralis tenuta questa mattina nell’aula Pessina della Federico II. Prima della Lectio il Magnifico Rettore Matteo Lorito nell’intervento di saluto ai presenti – davvero tanti – ha annunciato che il 9 giugno prossimo il ministro sarà di nuovo ospite dell’Ateneo napoletano per ritirare il premio riservato agli studenti che ne hanno illustrato il cammino.
Ha fatto seguito la relazione introduttiva del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Sandro Staiano, che ha spiegato il perché e l’importanza di un’iniziativa tesa soprattutto a ricordare che è dal confronto di cultura e posizione ideologiche diverse che un Paese tra le risorse immateriali indispensabile al suo sviluppo.
Da parte sua, il ministro Sangiuliano dopo aver sottolineato come «la cultura è tradizione e progresso ed è sulla strada della valorizzazione del nostro passato che bisogna avviarsi per costruire il futuro di una regione: coma la nostra Campania, incastonata in una nazione come l’Italia che è uno scrigno di ricchezze storico-archeologico senza uguali nel Mondo». E nel corso del proprio intervento, il responsabile di ministero di via del Collegio Romano, ha ricordato qualcuno dei progetti previsti per l’ex “Regio Felix”, con la speranza di riuscire a farla tornare tale.
Tra questi: la creazione dei musei nazionali del Vomero (Duca di Martina, Floridiana e Castel Sant’Elmo); la qualificazione del Maschio Angioino e la rigenerazione e la valorizzazione urbana del Real Albergo dei Poveri (Palazzo Fuga) ed il recupero di un importante pezzo della nostra memoria storica e culturale: la rivitalizzazione dello Stabilimento militare Spolette di Torre Annunziata, struttura industriale voluta nel 1758 da Carlo di Borbone, per la realizzazione di un innovativo sistema storico-archeologico-ambientale nel centro storico con l’annessione del complesso della vecchia Fabbrica d’Armi, al Sito archeologico di Oplonti; ed, infine, la valorizzazione di un luogo unico del Mediterraneo: la città sommersa di Baia, nel golfo di Napoli.
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