Alluvione in Emilia Romagna, Governo chiederà l’attivazione del fondo di solidarietà europeo

di Antonella Di Martino

Annunciato il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie

Danni per miliardi e all’orizzonte una ricostruzione non diversa da quella del sisma che devastò l’Emilia nel 2012, sempre a maggio. «E come per il terremoto ricostruiremo tutto: al governo abbiamo detto che abbiamo bisogno di tante risorse, ma anche di norme speditive, c’è bisogno di un commissario straordinario, adempimenti per i lavoratori, per prorogare scadenze, mutui rate, tanti investimenti», ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, alla prese con la gestione del disastro dopo le esondazioni di 23 fiumi da Bologna al mare.

Il fondo di solidarietà europeo

Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, è stato a Bologna per manifestare la vicinanza dell’Esecutivo, ha promesso un’attivazione rapida e ha annunciato che martedì al Consiglio dei ministri verrà deliberato lo stato di calamità per le zone colpite dall’alluvione e «si risponderà ai primi interventi: È già stato annunciato il blocco dei mutui e delle riscossioni tributarie». Inoltre il Governo, ha detto ancora il ministro, porrà all’attenzione della Commissione Ue la questione di attivare il fondo di solidarietà europeo. Il Fondo, ha spiegato un portavoce della Commissione, «non è uno strumento di risposta rapida, ma uno strumento di soccorso post-catastrofe».

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E gli Stati membri che desiderano ricevere un sostegno devono presentare una domanda alla Commissione entro 12 settimane dalla data del primo danno causato dalla catastrofe. A quel punto lo strumento viene attivato non appena lo Stato membro ha presentato la domanda completa, inclusa una stima dei danni e tutte le informazioni necessarie alla Commissione per completare la sua valutazione.

Lo snellimento degli iter burocratici

Un tema sono le risorse, un altro i tempi e lo snellimento degli iter burocratici, come ha sottolineato il Governatore della Liguria Giovanni Toti. A Matteo Renzi che ha chiesto a Meloni di rimettete in piedi l’unità di missione ispirata da Renzo Piano, Pichetto ha risposto che il problema «non è tanto lo strumento» ma che l’obiettivo principale è «dare una risposta immediata, che non significa superficiale, alla leggera, ma dare risposte in modo più puntuale rispetto a procedure lunghe, legate ad altri tempi». L’appello è quello di fare squadra, perché quanto successo in Emilia-Romagna «è una questione nazionale».

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E dal Pd è arrivata la richiesta al Governo di un coinvolgimento «sia nella messa in sicurezza nell’immediato, nei ristori e negli indennizzi, che nel ripristino della mobilità», ha detto la segretaria Elly Schlein. «È un momento – ha affermato – in cui ci vuole senso di unità e coesione nazionale, siamo disponibili a collaborare». Quanto vale il territorio devastato dagli allagamenti lo ha ricordato l’assessore regionale all’Economia, Vincenzo Colla: «Un asset di export eccezionale per il Paese, ci sono filiere strategiche, quella dell’ortofrutta, il vino, i surgelati; quell’area fa circa 10 miliardi di export all’anno». Si parla, quindi, «di un impatto molto importante, però abbiamo messo in fila i bisogni già durante una riunione al ministero della Protezione Civile con tutti i ministri competenti».

Colla rassicura dicendo che il Governo si è impegnato a lavorare «in fretta ai decreti dell’emergenza, al decreto di stanziamento dei ristori per la ricostruzione». Attenzione particolare sarà anche rivolta ai lavoratori a tempo determinato, impegnati nel settore agricolo. «Lo abbiamo già detto al ministro Calderone. Sono circa 10 mila gli avventizi, i lavoratori che dovevano fare la stagione adesso, ma i campi non ci sono più, le produzioni non ci sono e se non troviamo uno strumento – ha concluso – questi lavoratori non avrebbero più niente»

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