Mutui, richieste di sospensione record a marzo. L. Schifone: «Basta rialzi da Bce, famiglie in difficoltà»

di Chiara Langella

Federproprietà Napoli: «A rischio i conti di migliaia di piccoli proprietari immobiliari che hanno acquistato la prima abitazione per la propria famiglia»

Le famiglie italiane ancora sotto pressione a causa della pandemia e della guerra in Ucraina, continuano a fare i conti con la strategia suicida della Banca centrale europea che continua a innalzare il costo del denaro nel nome della lotta all’inflazione. In difficoltà soprattutto i nuclei con redditi non elevati che ogni mese devono pagare la rata del mutuo, magari a tasso variabile, per la prima casa.

Un segnale di queste difficoltà è arrivato da Consap che ha comunicato che a marzo sono ripartite le richieste di sospensione delle rate. I dati elaborati sulla base delle richieste arrivate per l’adesione al fondo di sospensione nel mese di marzo 2023 hanno segnalato, rispetto al mese precedente, un rialzo delle domande: ben 556. Mai così tante dall’inizio dell’anno. A giugno dello scorso anno si era registrata una flessione ma da settembre si è avuto un aumento sensibile con un numero di domande quasi raddoppiate a marzo 2023. La misura è stata rinnovata dalla legge di bilancio 2023 fino al 31 dicembre 2023.

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Altri aumenti non tollerabili

«Sebbene sia stato una scelta intelligente, quella di rinnovare la sospensione dei mutui, è urgente che il governo faccia ancora un passo in più» afferma Luciano Schifone, presidente di Federproprietà Napoli che aggiunge: «Bisogna studiare un intervento che aiuti le famiglie a superare lo scoglio dei mutui sulla prima casa. Non tutti, infatti, hanno subito un calo del reddito, requisito fondamentale per chiedere la sospensione. Di contro il rialzo dei tassi ha mandato fuori controllo i mutui a tasso variabile, e non solo, mettendo a rischio i conti di migliaia di piccoli proprietari immobiliari che hanno acquistato la prima abitazione per la propria famiglia».

La speranza, ora, è che la Bce e la sua presidente Christine Lagarde scelgano di porre fine alla stagione dei rialzi dei tassi per trovare una nuova strada che raffreddi la corsa dell’inflazione. «Altri aumenti non sono tollerabili. Se è vero che le famiglie risentono del rialzo dell’inflazione, è anche vero che a subire le conseguenze dei mutui ormai arrivati alle stelle sono i nuclei a più basso reddito. Il governo Meloni faccia pressione sull’Unione europea affinché si cambi strategia» conclude Schifone.

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