Le opposizioni assicurano lunga vita al governo Meloni

di Nuccio Carrara*

Il senso di impotenza li spinge a cercare fuori dai confini quella solidarietà che non trovano in Italia

Il governo Meloni non va giù a molti, che tuttavia rimangono una minoranza con scarse prospettive, nel medio termine, di un riscatto politico. Il senso di impotenza dei partiti di opposizione li spinge a cercare fuori dai confini dell’Italia la solidarietà difficilmente reperibile dentro i confini dello stivale.

Si prenda ad esempio la missione europea del sindaco ribelle di Milano, Giuseppe Sala, per chiedere all’Europarlamento la condanna del governo italiano che rifiuta, in forza di una legge nazionale sulla quale si è pronunciata inappellabilmente la stessa Corte di Cassazione, di registrare i bambini delle coppie omosessuali come bambini nati da due madri o due padri.

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La natura è testarda, ma i suoi nemici lo sono ancor di più. Ed è così che dalle parti del Progresso si pretende di attribuire due madri o due padri alla nascita di un un’unica creaturina, che magari si vorrebbe considerare fortunata per il surplus di genitorialità, senza però tenere conto dell’unicità del grembo che l’ha partorita (mater semper certa, si diceva un tempo) e della privazione di uno dei due genitori.

L’invito al parlamento europeo

Il parlamento europeo, autentico paladino di tutto ciò che sa di nuovo e trasgressivo, si è pronunciato condannando la decisione del governo italiano che «porterà alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli»: Ma c’è di più, il parlamento «esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco alla comunità Lgbtqi+ in Italia» e pertanto «invita il governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione».

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Naturalmente, e fortunatamente, l’invito è stato fatto cadere nel nulla, ma altri fronti caldi si prospettano per il futuro, che vanno dal riconoscimento formale dei «diritti Lgbtqi+» (dove il segno più sta ad indicare altri nuovi generi sessuali non ricompresi nella sigla, che al momento in cui scriviamo sembrano avere superato quota cento) alla legalizzazione dell’utero in affitto, una pratica da brividi che viene chiamata più graziosamente gestazione solidale o gestazione per altri, che di fatto mercifica il grembo della donna degradandolo a semplice strumento di produzione di esseri umani, affrancato dai tradizionali vincoli dell’amore genitoriale.

La manipolazione genetica e le biotecnologie possono fare tutto, mortificando qualunque pratica sappia di etico e di tradizionale, grazie anche alla complicità dell’Unione Europea e con l’aperto sostegno di ogni formazione di sinistra.

Prendiamo il caso del cibo sintetico

L’Unione Europea nel 2021 ha finanziato 32 milioni di euro per la ricerca sulle proteine alternative che mira alla produzione e commercializzazione di cibi sintetici creati in laboratorio. Per non parlare dei finanziamenti elargiti a decine di società in tutto il mondo dal solito Bill Gates e dai suoi colleghi e affini, nonché dalle più grandi multinazionali del settore agroalimentare. La ricerca va incoraggiata sempre, ma non sono da sottovalutare i rischi che essa comporta quando la si voglia orientare verso l’applicazione pratica finalizzata a maggiori profitti senza curarsi di eventuali ricadute in termini economici generali e di tutela della salute.

A tal proposito, ha fatto inalberare la sinistra nostrana un provvedimento del governo volto a vietare «alimenti o mangimi costituiti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati». In altri termini, il governo vuole tenere lontani dalle cucine italiane la carne, il latte, il pesce e i loro derivati, prodotti in laboratori lontani dalle stalle e dal mare, cioè lontani dai tradizionali cicli produttivi.

In particolare, i fautori della carne sintetica (che loro preferiscono chiamare «coltivata»), decantano i vantaggi ambientali che potrebbero derivare dal ridimensionamento degli allevamenti intensivi per la produzione di latte e di carne: si risparmierebbero i gas nocivi delle flatulenze animali e le puzzolenti deiezioni che, manco a dirlo, inquinerebbero il terreno, che (sia detto sottovoce) per millenni è stato coltivato con il concime stallatico particolarmente gradito agli agricoltori.

Distrutte intiere filiere produttive

Cosa non si fa per difendere l’ambiente, si è disposti a desertificare i campi rendendoli privi di bestiame e di pascolo, a produrre chissà quali formaggi, a mangiare ammassi di cellule staminali dall’incerto sapore e da dubbie ripercussioni sulla salute umana. Si tratterebbe infatti di distruggere intiere filiere produttive, che fruttano per l’Italia decine di miliardi di euro, ed una tradizione culinaria che il mondo c’invidia.

Tutto per la gioia della sinistra italiana che, si è pronti a scommettere, per avere giustizia si rivolgerà all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), l’ente che autorizza la commercializzazione dei cibi, che ci ha già regalato l’apporto proteico di grilli e insetti vari, e che non mancherà di autorizzare i cibi sintetici ritenuti «una soluzione promettente e innovativa… per sistemi alimentari equi, sicuri, sani e rispettosi dell’ambiente».

Intanto, si apprende che negli unici due ristoranti al mondo, a Singapore e in Israele, dove si può consumare carna coltivata, ai clienti viene fatta sottoscrivere una liberatoria per scaricare su di loro i rischi di eventuali reazioni avverse: qualcosa di simile l’abbiamo già visto a proposito dei vaccini, e non è risultato particolarmente gradito agli avventori.

Tuttavia l’Italia, secondo la sinistra, non potrà resistere ai progressi della modernità e non dovrà badare ai reali interessi nazionali e neppure al consenso popolare che tende ad assottigliarsi sempre più. Sembra di capire che gli avversari del governo Meloni vogliano dedicarsi a temi politici poco convincenti, e talora autenticamente di nicchia, pur di apparire al passo con i tempi ed in sintonia con il mondo dell’alta finanza e degli organismi sovranazionali.

Lontani dal dibattere sui tempi che realmente coinvolgono i destini degli italiani – dall’invio di armi all’Ucraina, ai morsi del carovita e dell’inflazione, alle soffocanti condizioni poste dall’UE sul Pnrr, alla perdita di sovranità dello Stato preso nella morsa di organismi sovranazionali – le opposizioni sembrano volere assicurare lunga vita al governo di Giorgia Meloni.

Nuccio Carrara
Già deputato e sottosegretario
alle riforme istituzionali

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