Omicidio di Tullio e Giuseppe, l’imputato: «Sono rammaricato»

Vincenzo Palumbo ha voluto rilasciare una dichiarazione spontanea

«Signor presidente sono rammaricato di quello che è successo. Ho chiesto scusa, ho fatto una lettera la vigila di Natale del 2021, non so è stata consegnata alle famiglie». Ha voluto rilasciare una dichiarazione spontanea Vincenzo Palumbo, il camionista accusato del duplice omicidio volontario dei ventenni Tullio Pagliaro e Giuseppe Fusella, uccisi a colpi di pistola, la notte tra il 28 e il 29 ottobre 2021, perché erroneamente scambiati per ladri.

Rivolgendosi ai giudici della Corte di Assise di Napolo, per la prima volta con la voce rotta dall’emozione, Palumbo ha voluto scusarsi anche con loro. «Sono un semplice camionista – ha detto Palumbo – che vuole mandare avanti una famiglia. Malgrado le mie sofferenze sono andato avanti e non mi aspettavo che succedesse quello che è successo».

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Palumbo ha chiesto e ottenuto la parola dopo una breve arringa del suo legale, l’avvocato Giovanni Abet, durante la quale il difensore dell’imputato ha chiesto alla giuria di ragionare razionalmente sui dati che hanno a disposizione. La camera di consiglio è iniziata alle 10,30, subito dopo una breve replica del sostituto procuratore Luciano D’Angelo, presente in aula insieme con la collega Daniela Varone.

Setaro

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