Lo stato di emergenza è ormai cronicizzato
Gli uffici Protezione Civile della Regione Campania hanno disposto la proroga dell’allerta meteo fino alle ore 9 di giovedì 19 gennaio con livello Arancione su: Zona 1 (Piana campana, Napoli, Isole, Area Vesuviana); Zona 3 (Penisola sorrentino-amalfitana, Monti di Sarno e Monti Picentini); Zona 5 (Tusciano e Alto Sele); Zona 6 (Piana Sele e Alto Cilento; Zona 8: Basso Cilento), mentre il resto della regione resterà livello giallo.
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A Napoli, oltre i parchi e i cimiteri continueranno ad restare chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’intero territorio cittadino. La causa è il sopraggiungere in queste ore del temuto ciclone polare Thor che sta spingendo sul territorio venti oltre i 100 Km orari e grandine. A causa delle forti raffiche l’autorità marittima ha disposto il blocco dei collegamenti con le isole. Dopo i fatti di Casamicciola nell’isola d’Ischia l’attenzione resta altissima soprattutto per le aree ad alto rischio idrogeologico.
In città nel frattempo si iniziano a registrare i primi seri danni; tra questi il crollo di un ponteggio allestito per i lavori di facciata di uno stabile di 4 piani a via Aniello Falcone che per fortuna non ha riportato vittime, mentre a piazza Cavour un grosso albero si è abbattuto su alcune auto in sosta arrecando ingenti danni alle vetture.
Non meno importante il crollo di alcuni calcinacci distaccati dalla facciata di uno stabile abusivo in viale Colli Aminei. Si teme che nelle prossime ore il bollettino possa peggiorare visto l’incalzare di venti e piogge.
La polvere sotto al tappeto
Sono anni ormai che la città è ostaggio del lassismo delle sterili Amministrazioni avvicendatesi fino ad oggi. Dalla morte della povera Cristina Alongi avvenuta nel 2013 proprio in via Aniello Falone per il crollo accidentale di un albero, oppure la tragedia del ventunenne Davide Natale morto nel 2018 a Fuorigrotta sempre per il crollo di un albero, nulla è cambiato. La città continua ad essere carente di manutenzione, al punto che lo stato di emergenza è ormai cronicizzato. Anziché di intervenire si continua a preferire il nascondere la polvere sotto al tappeto.
E’ una sconfitta vedere un’intera città essere messa in ginocchio da eventi climatici che in altri luoghi sarebbero quasi la normalità. E’ evidente che le azioni messe in campo dall’Amministrazione sono frutto di una politica volta a prevenire eventuali responsabilità, mentre, sarebbe opportuno agire sulle carenze, anche sfruttando i fondi strutturali messi a disposizione dall’Europa. Nell’attesa che qualcosa cambi non ci resta che incrociare le dita.
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