Mafia, il boss Matteo Messina Denaro trasferito in Abruzzo

di Redazione

Perquisito il covo dell’ex latitante a Campobello di Mazara

E’ sbarcato ieri sera con un volo militare all’aeroporto di Pescara il boss mafioso Matteo Messina Denaro, dopo l’arresto avvenuto a Palermo. L’ipotesi più accreditata, come anticipato da La Repubblica e il Centro, è che il boss venga detenuto nel carcere dell’Aquila poichè è una struttura di massima sicurezza, ha già ospitato personaggi di spicco ed anche perché nell’ospedale del capoluogo c’è un buon centro oncologico. Non è escluso che il boss sia stato trattenuto altrove per la notte, o in una caserma o nei vari penitenziari della zona. Secondo quanto si è appreso, autorità ed istituzioni sarebbero state allertate.

Il supercarcere aquilano accoglie reclusi in regime di 41 bis, il «carcere duro» e vi sono stati ospitati detenuti «eccellenti» condannati per reati di mafia, come Leoluca Bagarella – sta scontando l’ergastolo per strage -, Raffaele Cutolo, Francesco Schiavone detto Sandokan, esponenti del clan siciliano dei Madonia e, in ultimo, Felice Maniero della cosiddetta Mala del Brenta, detto «faccia d’angelo», all’Aquila in regime di semilibertà. Ha fatto tappa in alcune occasioni anche Totò Riina.

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Abiti di lusso e profumi nel covo. Non armi

E’ durata tutta la notte la perquisizione del covo del boss Matteo Messina Denaro, scoperto dai carabinieri del Ros e dalla Procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia dopo ore di ricerche. La casa usata dal boss è stata individuata in vicolo San Vito (ex via Cv31), in pieno centro a Campobello di Mazara. Alla perquisizione ha partecipato personalmente il procuratore aggiunto Paolo Guido che da anni indaga sull’ex latitante di Cosa nostra. L’edificio, che si troverebbe nel centro abitato, è stato setacciato palmo a palmo. Alle 8,30 sono arrivati gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche di Messina che stanno passando al setaccio l’abitazione

Secondo i Carabinieri del Ros sono stati trovati molti abiti di lusso, firmati, diversi profumi, anche questi di lusso, e un arredamento definito “ricercato” all’interno del covo a Campobello di Mazara. Centro di 11 mila abitanti in provincia di Trapani, Campobello è il paese di Giovanni Luppino, l’uomo che, ieri, ha accompagnato il capomafia alla clinica Maddalena dove è scattato il blitz.

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Campobello è a soli 8 chilometri da Castelvetrano, paese di origine di Messina Denaro e della sua famiglia. L’individuazione del covo e la sua perquisizione sono tappe fondamentali nella ricostruzione della latitanza del capomafia. E non solo. Diversi pentiti hanno raccontato che il padrino trapanese era custode del tesoro di Totò Reina, documenti top secret che il boss corleonese teneva nel suo nascondiglio prima dell’arresto, fatti sparire perché la casa, a differenza di ora, non venne perquisita.

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