Interlocuzione tra Comune ed Ente Parco per consentire la messa in sicurezza
Chiusa dal 2017 quando tre persone (Massimiliano Carrer di 45 anni, Tiziana Zaramella di 42 e i figlio di Lorenzo) morirono inghiottiti da una voragine, è stata dissequestrata la Solfatara di Pozzuoli (Napoli). Ed ora parte l’interlocuzione tra Comune ed Ente Parco per consentire la messa in sicurezza e fruizione di uno dei geositi più interessanti a livello mondiale.
«Il dialogo e la collaborazione tra istituzioni hanno consentito questo straordinario risultato – dice Gigi Manzoni, sindaco di Pozzuoli – Siamo tutti intenzionati a garantire in breve tempo la fruizione di un sito unico al mondo, ma senza dimenticare la tragedia del 2017. Garantire la sicurezza di tutti i futuri visitatori è la priorità per tutti noi».
«La Solfatara rappresenta il polo centrale del sistema vulcanologico flegreo e campano – sottolinea Francesco Maisto, Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei – Il progetto di messa in sicurezza e fruizione, che ho redatto per l’Ente Parco, tiene conto delle specificità dell’area e della sua valorizzazione in termini di turismo sostenibile. Con la Solfatara si arricchisce e si qualifica l’intero territorio dei Campi Flegrei, un ecosistema culturale unico al mondo».
«Pozzuoli è da sempre legata all’identità, unica al mondo, della sua terra vulcanica, aprire la Solfatara – aggiunge Filippo Monaco, assessore al Turismo del Comune di Pozzuoli – significa che possiamo considerare fruibile un sito che per le sue caratteristiche potrebbe essere visitato da turisti di tutto il mondo. E’ come se fosse un grande museo vulcanico, dove è possibile vedere da vicino ciò che accade alla terra che bolle. Siamo lieti che questo avvenga».
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