Il presidente del partito: «La sinistra affondata dallo scandalo Euro-mazzette»
«Con lo scandalo delle “Euro-mazzette” finisce la pretesa superiorità morale ed etica dell’Ue sugli Stati membri e, in particolare, sull’Italia. Oggi, Bruxelles non può più ergersi a censore della vita di uno Stato sovrano e piegarne la politica innescando i ben noti strumenti di ricatto finanziario, a cominciare dallo Spread. E che l’indagine punti al cuore del potere dell’eurocrazia di sinistra dimostra che l’Europa è per alcune forze progressiste nient’altro che un paravento per fare affari. Il mantra: “Ce lo chiede l’Europa” oggi non è più riproponibile né spendibile. L’Italia deve riconquistare la propria autonomia e i propri margini di manovra nella politica continentale».
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A dirlo è il leader del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica», l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale e coordinatore di una rete di studi legali internazionali con sedi in Europa, Asia e Americhe.
Tirelli: «Istituzioni comunitarie sono permeabili»
«Quella che si è abbattuta sull’Eurotower non è una “ordinaria” inchiesta anticorruzione sugli europarlamentari – sottolinea Tirelli – ma una indagine di più ampio respiro che dimostra che le Istituzioni comunitarie sono permeabili ad operazioni di intelligence di Stati esteri, come nel caso del Marocco, oltre che a spericolate manovre dei lobbisti delle grandi corporate».
«Il modello europeo, così come è oggi, ha fallito e non è più sostenibile non avendo il potere esecutivo dell’Ue alcuna reale legittimazione democratica e popolare. La Commissione rappresenta, al più, la camera di compensazione di accordi di matrice franco-tedesca. Serve una ristrutturazione organizzativa dell’Unione europea con l’adozione di un sistema federativo di tipo americano che preveda un Governo europeo votato dai cittadini. No all’Ue dei tangentisti, sì agli Stati Uniti d’Europa e della libertà».
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