Un 37enne diffondeva le immagini dopo che l’utente aveva pagato la quota di 25 euro
C’erano anche foto di bambini in tenera età, tra i file sequestrati dalla polizia postale che ha smantellato una rete pedopornografica su una nota piattaforma di messaggistica tra di quelle che garantiscono l’anonimato. Le indagini, condotte dai poliziotti del compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Torino ha portato alla luce il traffico online del materiale: tra gli arrestati, che sono tre, c’è un 37enne, residente in Calabria, che diffondeva le immagini dopo che l’utente interessato aveva pagato una quota di 25 euro.
A quanto si apprende da fonti investigative l’uomo, su cui indagava anche la polizia di Napoli, in casa non aveva molto materiale. Su di lui le accuse per commercio di materiale pedopornografico aggravato, per avere utilizzato strumenti per impedirne l’identificazione. Il 37enne aveva creato dei ‘pop’ (notifiche, ndr), che invitavano gli utenti che cercavano foto nuove nelle chat ad iscriversi per visionare il materiale pedo.
In casa sua, oltre a numerosi supporti informatici, sono state sequestrate carte di debito e di credito e un portafogli elettronico. Gli altri due uomini arrestati risiedono in Campania e Lombardia. In casa di quest’ultimo sono stati sequestrati circa millecento file. Dodici le perquisizioni.
Anche in case di minorenni, 15enni, e di alcuni che all’epoca dei fatti lo erano. Quattro di minori secondo gli inquirenti sono responsabili di detenzione e diffusione di contenuti realizzati mediante sfruttamento di minori di anni 18.
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