Le indagini partite dal ferimento di un uomo a colpi d’arma da fuoco
Nel corso della mattina odierna, i militari della sezione operativa della compagnia carabinieri di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P.
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L’attività di indagine, condotta dai carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, è stata avviata nel dicembre 2018 a seguito del ferimento a colpi d’arma da fuoco di un uomo, risultato poi essere un acquirente di stupefacenti, avvenuto all’interno del rione popolare «Poverelli» del centro storico di Torre Annunziata.
Le indagini, protrattesi fino al marzo del 2019, hanno permesso di documentare un rilevante numero di cessioni di cocaina a numerosi acquirenti provenienti da tutta la provincia napoletana, da parte di soggetti appartenenti a distinti nuclei familiari, tutti residenti nel rione.
Attraverso le attività di intercettazione di conversazioni telefoniche e tra presenti, nonché i servizi di osservazione e pedinamento, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico dei presunti fornitori della sostanza stupefacente e sono state accertate numerose cessioni della stessa a tossicodipendenti, che hanno comportato anche l’esecuzione di 3 arresti in flagranza di reato e il sequestro di oltre 70 grammi di stupefacente nel corso delle indagini.
Linguaggio criptico per trattare le cessioni
Dall’attività investigativa è emersa la particolare prudenza adottata dagli «spacciatori», che erano soliti avvalersi di un linguaggio criptico per trattare le cessioni di sostanza stupefacente, utilizzando espressioni convenzionali quali «ambasciata, caffè, coso, biscotto», nonché ricevere gli acquirenti abituali all’interno di appartamenti protetti da sistemi di videosorveglianza installati abusivamente.
Talune cessioni sono state realizzate da soggetti sottoposti, all’epoca dei fatti, alla misura cautelare degli arresti domiciliari per altri reati, nonché avvalendosi di minori di 18 anni, utilizzati per la consegna della sostanza stupefacente «a domicilio». Lo stupefacente di volta in volta oggetto di cessione variava da singole dosi, indicate come «pallini», a forniture di diverse decine di grammi di cocaina. Inoltre, nel corso delle indagini sono emerse anche condotte estorsive tese al recupero di crediti maturati a fronte della cessione di sostanza stupefacente, che sarebbero state poste in essere da taluni degli indagati aventi la disponibilità di armi da fuoco.
I provvedimenti cautelari
Per 16 degli indagati, 5 dei quali già detenuti in carcere per altra causa, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per 2 indagate è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Napoli, in quanto madri di prole in tenera età.
Le misure coercitive sono state eseguite nei confronti di 17 dei 18 soggetti destinatari delle stesse. L’ultimo indagato, nei cui confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere, è stato catturato qualche ora dopo. Quattro dei soggetti destinatari della misura cautelare sono risultati, infine, percettori del Reddito di Cittadinanza e saranno segnalati all’INPS per la revoca del beneficio, non avendone più diritto.
Le persone coinvolte
1) SPERANDEO Luigi, 30 anni
2) EVACUO Andrea, 42 anni
3) FERRAIUOLO Rita, 40 anni
4) EVACUO Michele, 46 anni
5) EVACUO Anna, 47 anni
6) EVACUO Ilaria, 30 anni
7) EVACUO Pasquale, 26 anni
8) EVACUO Italo, 24 anni
9) GEMIGNANI Maddalena, 32 anni
10) CARPENTIERI Salvatore, 33 anni
11) FRATERNO Matteo, 26 anni
12) COLONIA Michele, 22 anni
13) GALLO Lucia, 44 anni
14) LANGELLA Antonio, 23 anni
15) APUZZO Nicola, 35 anni
16) APUZZO GENNARO, 30 anni
17) PEROTTI Maria, 28 anni
18) D’ACUNZO GIOVANNA, 26 anni
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