Accusati di aver chiesto tangente del 3% su lavori per 600 mila euro
Una tentata estorsione ai danni di una ditta edile impegnata nei lavori di riqualificazione del centro storico di Crispano ha portato in carcere Antonio Esposito, di 53 anni, e Bruno Franzese. A Crispano e Frattaminore i carabinieri della compagnia di Casoria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. I due sono ritenuti gravemente indiziati a vario titolo del reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Le indagini, condotte dai militari della sezione operativa della compagnia di Casoria e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, sono state avviate a seguito della formalizzazione della denuncia della persona offesa nei primi giorni del mese di aprile presso la compagnia Carabinieri di Casoria. Gli accertamenti – riferiscono i Carabinieri – si sono sviluppati mediante riscontri sul territorio, continua attività informativa, analisi dei sistemi di video sorveglianza e successiva individuazione fotografica da parte della vittima che ha riconosciuto i due presunti autori della tentata estorsione.
Le attività condotte, hanno consentito in sintesi di identificare due esecutori di una tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso in danno di una ditta edile impegnata in lavori di riqualificazione del centro storico di Crispano. E ancora, di quantificare l’ammontare dell’estorsione nel 3% rispetto all’importo lavori di 600.000 euro. Infine, di registrare che il pagamento della tangente avrebbe dovuto essere corrisposto in tre rate (una nel periodo pasquale, una ad agosto e una nel mese di dicembre).
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