Referendum sanità in Campania: via alla raccolta firme

di Redazione

Cisl: «Una nuova organizzazione a difesa della salute»

Parte la campagna referendaria della Cisl per cambiare l’attuale modello della sanità in Campania, responsabile dei tanti «guasti» registrati in questi ultimi anni a causa di una organizzazione che si è rivelata fallimentare, con intasamenti continui delle grandi strutture ospedaliere e dei pronto soccorso, uniche «porte aperte» nella regione per la cura dei pazienti perdurando l’assenza di strutture di accoglienza sui territori.

Nel corso di un convegno promosso dalla confederazione regionale e dalla Funzione Pubblica dell’organizzazione, guidate rispettivamente da Doriana Buonavita e da Lorenzo Medici, al quale sono intervenuti il leader nazionale della FP Maurizio Petriccioli e il segretario confederale Cisl Ignazio Ganga, è stata presentata la proposta del referendum approvativo, come previsto dall’articolo 15 dello Statuto della Campania, che verrà sottoposto al voto dei cittadini se il Consiglio non approverà la legge richiesta dai 50 mila firmatari entro i 6 mesi dalla presentazione.

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I lavori sono stati introdotti da Medici e dal segretario dei pensionati Antonio Maglio. Per il numero uno della FP Campania, l’obiettivo è pervenire ad «un modello che caratterizzi la sanità sul territorio in termini distrettuale e domiciliare con un’assistenza dedicata alle persone, perché sono loro le più importanti. Dobbiamo – ha detto Medici – distribuire in modo eguale nelle varie località domanda ed offerta di salute, puntando alla costituzione di ASL solo territoriali e scorporando i presidi ospedalieri. Così ogni ASL potrà svolgere la funzione di committenza verso gli ospedali, affidando al Distretto sanitario la governance delle cronicità».

«Serve a tal fine una forte iniezione di risorse umane, perché la sanità non può funzionare senza l’immissione in ruolo di nuovo personale medico, sanitario ed amministrativo, a partire dalla stabilizzazione di tutti i precari. Ci intestiamo questo percorso di democrazia diretta per uno scopo nobile e davvero “vitale” per tutti».

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Maglio, a sua volta, ha ricordato che «la federazione dei pensionati rivendica una sanità capace di dare risposte di salute ai pazienti dove vivono, per favorire l’accesso di quelli anziani senza dover ricorrere agli ospedali, distanti e spesso con i PS bloccati».

«In materia di sanità – ha sottolineato nel suo intervento la leader confederale regionale Buonavita – la Campania non può permettersi di sprecare risorse. Per questo continueremo a chiedere un tavolo permanente di confronto con la Regione e non ad intermittenza, così come proseguiremo nella nostra azione di proposta e vigilanza. Ci auguriamo che quanto prima si dia vita ad una concreta stagione di dialogo e condivisione dove definire priorità ed investire in professionalità competenti e in progettazione per poter offrire assistenza e cura di qualità ad una fascia di persone sempre più ampia».

Fermamente convinto della forza dell’iniziativa è il segretario nazionale della Cisl Fp «Come Cisl Fp Nazionale sosteniamo fortemente l’iniziativa della Campania per cambiare dal profondo il volto della sanità regionale – spiega Maurizio Petriccioli – chiedendo la partecipazione di tutte e tutti con un referendum propositivo. Questi anni di crisi sanitaria, a cui ha fatto seguito la crisi economica, hanno confermato il bisogno profondo di innovare i servizi pubblici valorizzando le lavoratrici, i lavoratori e i professionisti sanitari a cui è stato chiesto in questi anni un sacrificio enorme attivando percorsi di stabilizzazioni dei precari del covid sfruttando le opportunità che la legge offre infine a partire dai fabbisogni, procedendo al reclutamento del personale per ridisegnare oggi la sanità di domani».

Un percorso che si chiude con un messaggio chiaro: la rivoluzione della sanità parte dal Sud dove i fondi del Pnrr «Non si devono assolutamente bucare, anzi necessitano di intermediazione sociale – spiega il segretario confederale Nazionale Ignazio Ganga – occorre restituire una sanità pubblica di altissimo cabotaggio, questa ipotesi progettuale del referendum è importantissima perché ha come obiettivo centrare il futuro della Regione e del nostro Paese dove sanità, pubblica amministrazione e istruzione sono fattori di sviluppo che costituiscono parte importante del pil e devono essere valutati come una spinta per il processo di sviluppo del paese».

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