Caivano, ancora minacce della camorra per don Patriciello

di Redazione

Don Patriciello da pochi giorni è sotto scorta

Ancora una minaccia della camorra per don Maurizio Patriciello, il parroco del Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. A metà marzo fu fatto esplodere un ordigno davanti al cancello, stamattina è stato ritrovato un cartello con la scritta: «Bla, bla, bla. Pe mo». Lo rende noto il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto.

Don Patriciello da pochi giorni è sotto scorta; mercoledì scorso la commissione antimafia si riunì proprio nella sua parrocchia. «Non ho mai avuto paura e continuo a non avere paura. Io faccio il parroco e continuerò a farlo» il parroco commenta così il ritrovamento del cartello. «I carabinieri stanno cercando di interpretare il senso di questo messaggio – dice all’ANSA mentre si sta recando proprio in caserma – di certo è un cartello che arriva dopo il mio incontro di ieri con il ministro Lamorgese, dopo la visita qui dell’Antimafia».

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«L’ennesima minaccia. Davanti alla stessa chiesa dove poche notti fa avevano fatto esplodere un ordigno. “Bla, bla, bla. Pe mo”. ‘Pe mo’, vuol dire per ora. Cioè fino ad oggi abbiamo scherzato. Loro non demordono ma neanche noi. Loro continuano a sfidarci. Lanciano i loro messaggi e oggi volevano essere certi che il vento non portasse via il cartello, avendolo legato al cancello con il fil di ferro. Come comitato di liberazione abbiamo acceso i riflettori e chiesto allo Stato di fare la sua parte» afferma Ruotolo.

«Padre Maurizio Patriciello da ieri vive protetto dallo Stato. La ministra Lamorgese ha annunciato la costituzione della compagnia dei carabinieri proprio a Caivano. Noi siamo soddisfatti ma diciamo anche che non basta. Se è vero che la questione criminale a Napoli è un’emergenza nazionale diventa prioritaria la lotta ai clan dell’area Nord di Napoli. Abbiamo una serie di richieste. Chiediamo alle istituzioni di confrontarsi con noi. Verrà il giorno in cui cacceremo la camorra dai nostri territori. Chi non è contro la camorra è complice della camorra» conclude.

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