Il senatore: «Il governo dovrà dimostrare da che parte sta: con gli italiani e l’imprese italiane, o con gli interessi sovranazionali?»
«Diritto al conto corrente, diritto ai rapporti bancari per poter lavorare onestamente e contrastare l’illegalità. Non è accettabile, infatti, che il sistema bancario possa immotivatamente revocare rapporti bancari, o rifiutarsi di aprire nuove posizioni alle piccole medie imprese italiane che garantiscono, peraltro, un importante gettito allo Stato lavorando su concessione dello Stato stesso». A dirlo il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico.
Il senatore si auspica «che il riordino del gioco e la riforma che il governo parrebbe intenzionato a promuovere, tenga conto del ruolo delle piccole medie imprese nazionali, e non voglia lasciare ai grandi player internazionali il controllo del gioco pubblico italiano».
«La Bolkenstein, le concessioni idroelettriche, quelle marittime e sui trasporti, e le concessioni per il gioco, insomma il governo dovrà dimostrare da che parte sta: con gli italiani e l’imprese italiane, o con gli interessi sovranazionali? I nostri operatori meritano di poter lavorare e di essere i primi baluardi all’illegalità e alle ludopatie. E sono fiero di essermi confrontato con gli operatori del gioco e con le PMI italiane che si sono riunite per la fiera ENADA a Rimini. Fratelli d’Italia sempre dalla parte della legalità, della lotta alle ludopatie e della difesa del tessuto imprenditoriale nazionale», conclude.
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