La conquista del Donbass consentirebbe a Mosca una posizione negoziale più forte
Le forze russe si stanno raggruppando e si preparano a sferrare «possenti attacchi» contro il Donbass, dove è morto anche un foreign fighter italiano, e il sud dell’Ucraina, a cominciare da Mariupol: l’Sos è dello stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un nuovo messaggio video lanciato nel cuore della notte.
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Oggi, il 37/o giorno di conflitto in Ucraina , in cui dovrebbe avvenire l’annunciata ripresa dei negoziati a distanza, si apre anche con la speranza che finalmente venga aperto il corridoio umanitario che consenta ai 160-170.000 civili intrappolati a Mariupol di lasciare la città, dopo giorni di tentativi andati a vuoto – l’ultimo ieri – e prima dell’imminente, temuto attacco finale russo alla città martire sul Mare d’Azov.
Il ministero della Difesa di Mosca ieri ha acconsentito a un nuovo tentativo, a partire dalle 10 (le 9 italiane) e con la partecipazione della Croce Rossa e dell’Unhcr, in risposta all’appello «personale» lanciato ieri dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin. Il possibile sgombero di almeno una parte dei civili da Mariupol potrebbe essere l’ultimo raggio di sole prima che si scateni la tempesta.
In questo senso la previsione di Zelensky, in linea con quanto hanno osservato in queste ore i servizi d’intelligence occidentali e la Nato, è che il ridispiegamento da Kiev e dal nord, dove nel frattempo i militari russi hanno abbandonato la centrale nucleare disastrata di Chernobyl, dove diversi militari sarebbero rimasti contaminati – «fa parte della loro tattica. Sappiamo – ha detto Zelensky – che si allontanano dalle zone dove li stiamo battendo per concentrarsi su altre molto importanti…dove per noi può essere più difficile».
Mosca addestra mercenari
Le forze russe appaiono sempre più una coperta corta per Mosca, che ha iniziato ad addestrare alcune migliaia di mercenari in Siria e sta ridispiegando nell’infermo ucraino circa 2.000 soldati tolti dalle guarnigioni a guardia delle regioni filorusse della Georgia.
E il riposizionamento verso il Donbass e il sud, la cui conquista consentirebbe a Mosca una posizione negoziale più forte da presentare ai prossimi negoziati di pace, ha consentito nelle ultime ore alla capitale Kiev di ritrovare un po’ di tranquillità: «La giornata (di ieri) è trascorsa pacificamente», ha detto Mykola Zhirnov, capo dell’’amministrazione militare della capitale ucraina, aggiungendo che in città le imprese e i servizi ora stanno operando normalmente, anche se i cittadini vengono invitati a mantenere la cautela.
Non cessano invece i bombardamenti sulle città di Irpin, riconquistata di recente dagli ucraini, e di Makariv, non lontane dalla capitale, e anche a Hostomel e Brovary. Nella regione di Kherson, il cui capoluogo è da tempo in mano russa, l’esercito ucraino rivendica nella notte di aver riconquistato 11 villaggi, mentre la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, denuncia che le forze russe hanno sequestrato 14 tonnellate di aiuti umanitari – cibo e medicinali – che Kiev aveva destinato alla popolazione di Melitopol, a metà fra Mariupol e la Crimea.
Morto un foreign fighter italiano
Nel Donbass, intanto, è morto un foreign fighter italiano, dilaniato da una bomba a mano in trincea mentre combatteva a fianco delle milizie separatiste filorusse. Andato a combattere in Ucraina dal 2015 e arruolato nella della brigata Prizrak, composta da volontari stranieri, Edy Ongaro, 46 anni, di Portogruaro (Venezia) è morto nel villaggio di Adveedka, a nord di Donetsk.
Un incendio si è sviluppato in un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, in territorio russo non lontano dal confine ucraino, e Mosca ne attribuisce la responsabilità all’attacco di due elicotteri delle forze ucraine, entrati nello spazio aereo russo a bassa quota. Lo afferma il governatore dell’Oblast di Belgorod, che confina con la regione ucraina di Kharkiv, citato dalla Tass. Non ci sono vittime, ha detto il governatore Vyacheslav Gladkov. Vi sarebbero almeno due feriti.
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