Napoli, una fondazione per la gestione dei siti culturali

di Redazione

Manfredi: «Devono avere una chiara e identificata vocazione culturale»

Una fondazione tutta pubblica che si occupi dei maggiori siti culturali della città di Napoli è il modello di gestione a cui sta pensando Palazzo San Giacomo nell’ambito del Piano cultura. L’idea è stata illustrata dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha mantenuto per sè la delega alla Cultura. Alla Fondazione andrebbe la gestione dei siti: Maschio Angioino, Castel dell’Ovo, Pan, complesso di San Domenico Maggiore e dell’Ipogeo di piazza Plebiscito che sarà completato per l’estate 2022.

«L’idea – ha spiegato Manfredi – è creare una struttura per la gestione dei siti che devono avere una chiara e identificata vocazione culturale, nel senso che ad ogni contenitore deve essere associata una definita attività culturale così che il visitatore sappia che recandosi in quel sito troverà quella specifica offerta culturale».

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Il modello della Fondazione, inoltre, consentirebbe a questi siti di avere un bilancio autonomo e dunque di non pesare sul bilancio comunale e allo stesso tempo garantirebbe loro le risorse derivate dall’attività culturale, risorse che sarebbero così reinvestite nei siti stessi anche per la cura e la manutenzione. A breve dovrebbe chiudersi lo studio di fattibilità per l’istituzione della Fondazione che potrebbe vedere la luce entro fine anno.

Accanto a ciò, in ambito culturale, il Comune sta già lavorando a un progetto di rilancio delle biblioteche comunali di quartiere e per la loro realizzazione nelle zone della città in cui ad oggi sono assenti e al progetto ‘Napoli città della musica’ per il rafforzamento della filiera musicale. «Il progetto – ha spiegato Manfredi – nel breve termine si svilupperà con iniziative già quest’anno, ma sul lungo periodo l’idea è di lavorare per la creazione di luoghi della musica e dunque per trovare spazi dove fare musica».

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