Ucraina, le truppe russe attaccano a ovest: si avvicinano a Leopoli

di Redazione

Il consiglio regionale di Kherson respinge il referendum russo

Le truppe russe hanno lanciato numerosi raid aerei su un campo di addestramento militare fuori dalla città ucraina di Leopoli, vicino al confine con la Polonia, secondo un funzionario locale. È stato «lanciato un attacco aereo contro il Centro internazionale per il mantenimento della pace e la sicurezza», a circa 40 chilometri a nordovest di Leopoli, ha specificato sulla sua pagina Facebook il capo dell’amministrazione regionale Maxim Kozitsky, aggiungendo che sono stati lanciati otto missili.

Le forze armate russe hanno colpito la base aerea di Ivano-Frankivsk (nella parte occidentale del Paese) nella prima mattinata di oggi scrive il Kyiv Independent, citando il sindaco della città Ruslan Martsinkiv, spiegando che l’aeroporto è stato nel mirino dei russi per il secondo giorno di fila. Il sindaco ha sollecitato le persone che abitano nei dintorni dell’aeroporto di trasferirsi. Le sirene d’allarme hanno risuonato stanotte in molte città dell’Ucraina. Lo riporta la Bbc citando l’agenzia ucraina Ukrinform.

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Allarmi anti aereo si sono sentiti a Zhytomyr, nella parte occidentale della capitale Kiev, così come nelle regioni occidentali di Ternopil, Rivne e Ivano-Frankivsk. Sirene anche nella regione di Volyn nel nord-ovest e a Kramatorsk nell’est dell’Ucraina. Gli attacchi di Mosca hanno già colpito 9 strutture sanitarie incluso l’ospedale di Mariupol secondo il Washington Post.

Zelensky celebra il sergente Derusova, prima eroina di guerra postuma. Oltre 12mila le persone evacuate ieri dal Paese, secondo il presidente ucraino. La centrale nucleare di Chernobyl funziona grazie a generatori diesel esterni, afferma l’Aiea ribadendo «la grave preoccupazione sulla sicurezza dei siti atomici in Ucraina». La Russia vuol il controllo totale e permanente di Zaporizhzhya, secondo Kiev.

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Il referendum russo per l’indipendenza

L’esercito di Mosca colpisce con violenza anche Kherson dove solo poche ora fa il consiglio regionale ha respinto il possibile referendum russo per l’indipendenza che avrebbe avuto come scopo quello di creare una Repubblica popolare simile a quelle create nel 2014 e nel 2015 nelle province del Donetsk e del Luhansk. Un «referendum farsa» per creare una «pseudo-repubblica» con l’obiettivo di dividere il Paese, tuonano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba. Il timore per i civili aumenta con il passare delle ore, così come sale la paura che Mosca possa usare le armi chimiche.

Trump: «Potrebbe portare alla terza guerra mondiale»

«Dobbiamo restare vigili, perché è possibile che la Russia possa pianificare operazioni con armi chimiche» e questo sarebbe un «crimine di guerra», avverte il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag. Donald Trump intanto mette in guardia: quanto sta accadendo in Ucraina «potrebbe portare alla terza guerra mondiale». Dal South Carolina, l’ex presidente Usa prevede che le cose «andranno di male in peggio» e questo anche perché «non abbiamo nessuno che possa parlare con lui. Avevate in me qualcuno che poteva parlarci: nessuno è stato più duro di me con la Russia«, afferma Trump definendo il presidente russo Vladimir Putin come una persona motivata e determinata.

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