Scuola, il Tar condanna la Regione Campania a pagare le spese. Nappi: «Se le accolli De Luca»

di Redazione

I giudici hanno dichiarato improcedibile il ricorso

La quinta sezione del Tribunale Amministrativo della Campania ha definito il giudizio sul ricorso presentato dagli avvocati Giacomo Profeta e Luca Rubinacci avverso l’ordinanza della Regione con la quale lo scorso gennaio erano state procrastinate le lezioni in presenza negli istituti dell’infanzia, elementari e delle medie presenti su tutto il territorio regionale.

I giudici hanno dichiarato improcedibile il ricorso e contestualmente condannato l’ente alle spese processuali quantificate in mille euro. «Tecnicamente – spiegano i due legali – lo ha dichiarato improcedibile poiché l’ordinanza impugnata ha, nel frattempo, perso efficacia, ma il Tar ha condannato comunque la Regione al pagamento delle spese processuali sulla base del criterio della soccombenza virtuale».

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Napoli: «È assurdo che la Regione si trovi pure a sborsare denaro pubblico»

«Ora De Luca si accolli il pagamento delle spese processuali per l’ennesima insensata ordinanza che ha partorito sulle scuole» ha affermato Severino Nappi, consigliere regionale della Lega e componente della Commissione Istruzione del Consiglio regionale della Campania.

«Dopo che per il comparto non è stato speso un euro, dopo che gli alunni sono rimasti a casa più che in ogni altra parte d’Italia, è assurdo che la Regione, condannata dal Tar, si trovi pure a sborsare denaro pubblico per i diktat dell’uomo solo al comando, generati soltanto dalla necessità di andare contro tutto e tutti, e di coprire il fallimento totale sulla gestione del contrasto alla pandemia».

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